ROMA – ”Le case della Capitale sono il piu’ grande ospedale di tutta Roma”. Cosi’ Franco Mandelli,
presidente dell’Associazione italiana contro leucemie, linfomi e mieloma (Ail), ha introdotto il progetto di assistenza domiciliare di Ail Roma che coinvolge piu’ di 120 malati ematologici della Capitale. ”La qualita’ della vita dei pazienti curati a casa ? ha detto Mandelli in occasione della presentazione della Giornata nazionale contro leucemie, linfomi e mieloma del 21 giugno – e’ incomparabilmente superiore rispetto a quella di chi e’ ricoverato in ospedale, con riflessi positivi anche sull’efficacia delle terapie”. Per questo, Ail Roma ha realizzato un progetto di assistenza domiciliare che offre sostegno a oltre 120 malati e vede impegnate due equipe di medici e infermieri dell’ospedale Sant’Eugenio e dell’Universita’ La Sapienza. Ci sono pero’ dei malati che vivono soli o che non hanno una casa dove essere assistiti. Per loro Ail Roma ha ideato il progetto ‘Una casa per chi non ha casa’. ”Circa un mese fa ? ha aggiunto il presidente Mandelli – abbiamo aperto una residenza alle porte di Roma, a Monte Compatri, dove i pazienti sono ospitati e seguiti 24 ore su 24 da personale qualificato e dall’equipe di medici del Sant’Eugenio”. Per ora, come ha spiegato uno degli operatori che lavora nella struttura, sono stati ospitati sette pazienti, ma altri sono in arrivo
Come funziona l’accoglienza a Peter Pan: ne parliamo con Gerarda, responsabile del servizio
Chi può fare richiesta, come si entra in lista d’attesa, quali servizi sono disponibili e cosa significa davvero e...