Forlì, incontro pubblico su inquinamento ambientale e tumori infantili

FORLI’ – Il 7 maggio 2010 si svolger? alle ore 20.30 presso la sala San Francesco in via Marcolini 4, Forl? una conferenza promossa da Associazione Medici per l’ Ambiente (ISDE) e Associazione contro le Leucemie (AIL) e col patrocinio del Comune di Forl? e dell’ Ordine dei Medici della Provincia di Forl?-Cesena. Si tratta di un incontro pubblico dal titolo: "INQUINAMENTO AMBIENTALE E TUMORI INFANTILI" e saranno presenti due relatori di grande livello: il Dott. Ernesto Burgio, Pediatra e Referente del Comitato Scientifico Nazionale dell’ISDE, esperto in cancerogenesi ambientale?? ed il Prof Giuseppe Masera, Pediatra Oncologo? e Prof. di Pediatria presso l’Universit? Bicocca di Milano.? Il Prof. Masera rappresenta una eccellenza nel campo dell’Oncologia Pediatrica non solo italiana: ? infatti una indiscussa Autorit? a livello? internazionale avendo dedicato tutta la sua vita in particolare alla cura dei bambini leucemici che, all’inizio della sua carriera, negli anni 60′, avevano una prognosi quasi sempre infausta. "Oggi, in molti casi – si legge in una nota dell’Associazione Medici per l’ Ambiente? ISDE Forl? e dell’Associazione contro Leucemie, Linfomi e Mieloma – la terapia dei tumori infantili consente risultati talora straordinari, con "guarigioni" un tempo insperate, pur al prezzo di sacrifici e di drammatiche esperienze vissute dai piccoli pazienti e dalle loro famiglie, con percorsi lunghi e difficili anche per le possibili conseguenze a medio e lungo termine. Tuttavia, a fronte di confortanti risultati terapeutici ottenuti in alcune forme tumorali dell’infanzia, stiamo assistendo? ormai da decenni e specialmente nel nostro paese, ad un inesorabile aumento dei tumori infantili".? Dai dati pubblicati nel 2008 dall’ Associazione Italiana Registri Tumori (AIRTUM) riguardanti i dati di incidenza fino al 2002,? risulta infatti che nel nostro paese i tassi di incidenza tra 0 e 14 anni per tutti i tumori sono mediamente aumentati del 2% all’anno. La crescita ?? statisticamente significativa per tutti i gruppi di et? e per entrambi i sessi. In particolare tra i bambini sotto l’anno di et?? l’incremento ? addirittura del 3.2% annuo e tra 10 e 14 anni l’incremento ? del + 2.4% annuo. "Il cambiamento percentuale annuo nel nostro paese – prosegue la nota – risulta il più alto d’ Europa sia per? tutti i tumori (+2% contro l’1.1% in Europa), che per la maggior parte delle principali tipologie di tumore; addirittura per i linfomi l’incremento ? del 4.6% annuo? contro un incremento in Europa dello 0.9%. Sempre dai dati pubblicati dal Registro suddetto? ed aggiornati al 2002 risulta che in Romagna vi sono stati fra 0 e 14 anni:? 56 casi? dal 1988 al 1992, 81 casi fra il 1993 e il 1997 e 112 casi fra il 1998 ed il 2002. Non disponiamo a tutt’oggi dei dati successivi al 2002". "Quanto sopra pone interrogativi non rimandabili circa le cause di queste patologie e in particolare circa? il ruolo che rivestono fattori di rischio ambientali quali gli innumerevoli agenti cancerogeni chimici e? fisici, sempre più diffusi nel nostro habitat? ed a cui sono sempre? più esposti i nostri bambini fin dalla vita intrauterina. Pertanto i risultati terapeutici ottenuti non sono di per s? sufficienti a? farci ritenere? soddisfatti, n? ci si pu? nascondere dietro giustificazioni sicuramente non applicabili al preoccupante aumento di questi tumori (stili di vita, invecchiamento della popolazione, miglioramento delle diagnosi…), anche perché sono sempre più numerosi i dati tossicologici, preclinici, biologici che fanno ipotizzare legami forti fra questo fenomeno e l’inquinamento ambientale".? Oltre al Prof. G. Masera ed al Dr. E. Burgio relazioner? la Dr.ssa P. Gentilini, oncologa ed ematologa. Moderatore dell’incontro sar? il Dr. R. Ridolfi ed il Sindaco di Forl? Prof. Roberto Balzani trarr? le conclusioni. Se davvero vogliamo proteggere e tutelare l’infanzia non possiamo esimerci dall’affrontare un tema così cruciale anche per le? specifiche responsabilit? che ricadono sui diversi? settori della societ?" si conclude la nota delle due associazioni.

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