A Falluja tumori aumentati di 4 volte, neonati malformati

ROMA – Falluja come Hiroshima e Nagasaki.  Nella citta’ irachena, che nel 2004 e’ stata teatro di un attacco americano in cui, presumibilmente sono state usate armi al fosforo bianco e uranio, il numero dei tumori e’ cresciuto di 4 volte. E’ il risultato di uno studio epidemiologico condotto da Malak Hamdan e Chris Busby dell’universita’ dell’Ulster e pubblicato sull’International Journal of Environmental Studies and Public Health di Basilea. I due studiosi sono entrati in oltre settecento case e hanno intervistato piu’ di 4mila cittadini di Falluja e hanno visto che in molte famiglie sono nati bambini con malformazioni genetiche, come ha mostrato anche la BBC. Le tipologie di cancro insorte sono simili a quelle dei sopravvissuti di Hiroshima che erano stati esposti alle radiazioni della bomba. Confrontando il tasso di insorgenza del cancro dei cittadini di Falluja con la popolazione di Egitto e Giordania, i ricercatori hanno scoperto che a Falluja la presenza di leucemia e’ di 38 volte superiore e quella del cancro al seno 10 volte superiore. A cio’ si aggiunge un significativo aumento dei linfomi e dei tumori cerebrali negli adulti. Due dei dati piu’ inquietanti dello studio sono la crescita di 12 volte dei tumori infantili dal 2004 e la mortalita’ infantile all’80%. In Egitto, questo parametro arriva al 19%, in Giordania al 17% e in Kuwait al 9,7%. Quello che spinge gli autori a credere fortemente che si tratti della conseguenza dell’esposizione a radiazioni e’ anche lo squilibrio nelle nascite tra maschi e femmine. In condizioni normali, ogni 1.050 maschi nascono 1000 femmine. A Falluja, ogni 1000 femmine, a partire dal 2005 sono nati 860 maschi.    ”Il rapporto dei sessi e’ un indicatore ben conosciuto di danno genetico – ha detto Busby – e questo dipende dal fatto che le femmine hanno un doppio cromosoma X e possono permettersi di perderlo se e’ geneticamente danneggiato, i maschi non possono”. La stessa situazione si era verificata nei bambini nati a Hiroshima dopo il 1945.

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