TORINO – I tumori rari classificati sono una cinquantina e costituiscono un importante problema sanitario,
dal momento che, aggregati, rappresentano il 12-15[%] delle neoplasie. La differenze tra loro e la rarita’ di ciascuno richiedono un approccio multidisciplinare. Non puo’ esistere un clinico in grado di affrontare con eguale perizia tutti i tumori a bassa incidenza. Oscar Bertetto, direttore dell’Aress, l’agenzia regionale per i servizi sanitari, e Alessandro Comandone, primario di oncologia all’ospedale Gradenigo di Torino, domani sera all’Accademia di Medicina si confrontano sugli aspetti organizzativi e clinici legati ai tumori rari. Questo genere di neoplasie (considerate rare perche’ colpiscono ogni anno meno di due persone ogni 100 mila) si prestano a modelli organizzativi sanitari interessanti, che possono anche essere applicati alle neoplasie piu’ diffuse. La redazione di linee guida, come quelle prodotte dalla Rete
oncologica piemontese e dall’Associazione italiana di oncologia medica sui sarcomi dei tessuti molli, sono importanti esempi di collaborazione tra esperti che hanno permesso un aumento delle conoscenze e un miglioramento nel trattamento dei pazienti.
“ComunitĆ solidali 2020”: il bando della Regione Lazio che sostiene il volontariato a Peter Pan
Sono più di 200 i volontari di Peter Pan, attivi 24 ore su 24, 365 giorni lāanno, che con la loro presenza rendono...