Prevenire i tumori dove possibile, e impegnarsi al massimo per curare gli altri; ma anche sostenere
chi gia’ deve convivere con il cancro, e accelerare la ricerca per quei tumori che attualmente non hanno a disposizione alcuna
cura. Sono i quattro capisaldi di un documento firmato da diversi oncologi internazionali, tra i quali Umberto Veronesi.
Il documento e’ rivolto ”ai governi, ai responsabili politici e a tutti coloro che possono contribuire alla riduzione di queste
morti evitabili”, ed e’ diffuso in occasione della Giornata mondiale contro il cancro.
”Il cancro non e’ soltanto una delle principali cause di morte tra la popolazione mondiale – dicono gli esperti – ma e’
anche tra quelle che registrano il piu’ alto tasso di crescita. Secondo le stime, il numero dei nuovi casi diagnosticati ogni
anno raddoppiera’ nei prossimi 25 anni e raggiungera’ i 22 milioni nel 2030”.
Nello specifico, gli oncologi hanno le idee ben chiare e le esplicitano per punti: sul fronte della prevenzione bisogna
”dichiarare guerra al fumo, di gran lunga la principale causa di cancro in tutto il pianeta”, ma anche ”fornire alle
popolazioni le conoscenze necessarie perche’ siano in grado di capire da quali tumori devono maggiormente difendersi e come
ridurre il rischio di ammalarsi”. Sul fronte della cura e’ necessario ”elaborare, per i tumori piu’ facilmente diagnosticabili e curabili, specifici
programmi di diagnosi precoce, adatti alle esigenze locali e alle risorse disponibili”, ma anche ”garantire a tutti i malati l’accesso
alle indagini diagnostiche, ai trattamenti e alle cure palliative”. A tutto questo va pero’ affiancato anche il
sostegno ai malati, ”per dare l’accesso a un controllo del dolore ottimale, eliminando le barriere per l’uso medico della
morfina”. Infine, bisogna spingere sull’acceleratore della ricerca, per sviluppare sempre piu’ ”terapie economicamente
accessibili e realmente vantaggiose per i pazienti di tutto il mondo”.
E se sono chiari gli intenti degli esperti, e’ chiara anche la strada tracciata per ottenerli: ”Bisogna educare i politici
e l’opinione pubblica a contrastare atteggiamenti fatalistici e concezioni errate che minano la lotta al cancro; promuovere e
rafforzare sistemi sanitari sostenibili e universalmente accessibili; e assicurare che tutti i Paesi abbiano una chiara
strategia di controllo dei tumori, in grado di evolversi nel tempo alla luce delle esigenze e dell’esperienza”.