PALERMO – L’assessorato regionale alla Sanita’ ha affrontato e risolto il delicato caso di una signora di 50 anni, residente in provincia di Siracusa, affetta da meningioma maligno. La paziente, in cura al San Raffaele di Milano, aveva denunciato il fatto che la Ausl 8 di Siracusa le aveva negato i fondi per effettuare la tomoterapia (trattamento antitumorale salvavita), una tecnica che agisce direttamente sul tumore e non coinvolge gli organi vitali circostanti, come avviene nei trattamenti convenzionali. Nel caso specifico, l’utilizzazione della tomoterapia significa la possibilita’ di preservare la residua funzione visiva. Il trattamento di tomoterapia costa 12.485 euro e solo due strutture in Italia – a Milano e a Monza – possono effettuarla. L’assessore regionale alla Sanita’, Massimo Russo, dopo aver appreso del caso ha dato immediato incarico all’ispettorato regionale sanitario, diretto da Saverio Ciriminna, di esaminare la questione. E con una nota inviata oggi, che tiene conto di una direttiva del 2005 emanata dalla regione Lombardia, l’ispettorato scrive che ”trattandosi di prestazione da effettuarsi presso un centro di cura accreditato con il Sistema
Sanitario Nazionale, codesta Azienda puo’ rilasciare alla paziente l’impegnativa occorrente” a cui seguira’, in tempi brevissimi, la disposizione per cio’ concerne le modalita’ di rimborso dei costi alla Fondazione Centro San Raffaele del Monte Tabor di Milano. Contestualmente la Ausl di Siracusa viene invitata a promuovere un’accurata indagine presso i competenti uffici ”per conoscere eventuali omissioni, responsabilita’, ritardi e trascuratezze” che hanno determinato nel paziente un evidente stato di sconforto e una sensazione di abbandono da parte delle Istituzioni preposte”. ”E’ doveroso – spiega l’assessore Russo – che i cittadini recuperino la giusta e necessaria fiducia nelle istituzioni sanitarie. Sono i bisogni dei cittadini, delle persone umane, a dover guidare la nostra azione di risanamento. Non soltanto curare ma anche ‘prendere in cura’, che e’ un concetto ancora piu’ ampio. Nel caso specifico c’e’ il sospetto che il caso della paziente siracusana sia stato sottovalutato e non e’
possibile, a nessun livello, che ci possa essere approssimazione su circostanze cosi’ delicate”. ”Anche queste situazioni, insieme a una piu’ generale riorganizzazione del sistema e riqualificazione della spesa – conclude l’assessore Russo – devono condurre a un appropriato soddisfacimento dei bisogni dei pazienti”.
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