Baby fumatori, la mappa del vizio scritta nei geni scoperta degli scienziati del tabacco and Genetics Consortium

ROMA – Se vostro figlio sara’ un futuro fumatore pare sia gia’ scritto nel DNA. La scoperta e’ degli scienziati del "Tabacco and Genetics Consortium" (rete di 19 gruppi di ricerca internazionali) che hanno identificato i nuovi marcatori genetici associati all’attitudine al fumo. Vale a dire che nelle variazioni dei cromosomi 9, 10, 11 e 15 sarebbe tracciata la decisione di iniziare a fumare, la propensione alle "bionde", l’intenzione di smettere e anche quante sigarette verranno fumate ogni giorno.  "Dal punto di vista pratico, di vantaggio per il fumatore, l’aver confermato la matrice genetica del vizio del fumo e’ di scarsa rilevanza – afferma il genetista Bruno Dallapiccola, Direttore Scientifico dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesu’ – La propensione alle sigarette e’ un ‘carattere complesso’ che dipende si’ dai geni, ma in maniera ancor piu’ considerevole dal contesto ambientale. Pertanto e’ proprio sull’ambiente che e’ necessario intervenire con iniziative di educazione per contrastare il fenomeno". Al di la’ della predisposizione genetica, se e’ vero, dunque, che gli input ambientali (genitori che fumano, costante contatto del bambino con persone che hanno l’abitudine di accendersi la sigaretta) hanno il loro peso specifico nella scelta di cedere al vizio sin da giovanissimi – in Italia i fumatori minorenni sono circa un milione e duecentomila -, l’Ospedale pediatrico Bambino Gesu’ continua a combattere con forza una dipendenza nociva per grandi e piccoli.  Antesignana di un comportamento virtuoso, il Bambino Gesu’ e’ stata la prima struttura pediatrica italiana a bandire il fumo anche dalle aree all’aperto, coerentemente con l’impegno dedicato ogni giorno sul fronte della ricerca scientifica, dell’assistenza, dell’educazione alla salute e del miglioramento della qualita’ della vita di tutti.

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