Cassazione: permessi a lavoratore per ciascun figlio disabile

ROMA – I lavoratori che hanno figli con gravi handicap hanno diritto ad usufruire, in alternativa al prolungamento fino a tre anni del congedo parentale, di due ore di permesso giornaliero retribuito per ciascun bambino sino al compimento del terzo anno di vita. Lo ha sancito la Cassazione accogliendo il ricorso di un uomo, padre di due gemelli disabili, a cui era stato negato il diritto di avere due permessi giornalieri retribuiti per ciascun bambino. Il padre-lavoratore si era visto respingere le sue doglianze sia in primo grado, sia dalla Corte d’appello di Brescia, mentre la Suprema Corte (sezione lavoro, sentenza n.4623) ha annullato senza rinvio la sentenza d’appello e decidendo nel merito della questione, ha dichiarato il diritto dell’uomo ad usufruire del beneficio fino al compimento dei tre anni di eta’ dei bimbi. "L’agevolazione e’ diretta – si spiega nella sentenza ? non tanto a garantire la presenza del lavoratore nel proprio nucleo familiare, quanto ad evitare che il bambino handicappato resti privo di assistenza, di modo che possa risultare compromessa la sua tutela psico-fisica e la sua integrazione nella famiglia e nella collettivita’, cosi’ confermandosi che, in generale, il destinatario della tutela realizzata mediante le agevolazioni previste dalla legge non e’ il nucleo familiare in se’, ovvero il lavoratore onerato dall’assistenza, bensi’ la persona portatrice di handicap". Dunque, nell’ipotesi di piu’ figli disabili, "spetta un permesso giornaliero di due ore per ciascun bambino", altriment, osservano i supremi giudici, "si determinerebbe una irragionevole disparita’".

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