Cervello Napoli non trova lavoro e va a Sidney

NAPOLI – E’ considerato uno dei nove medici piu’ bravi del mondo, tanto da ricevere una nomination per il Bmj Award (British Medica Journal), la ”notte degli oscar dei camici bianchi” che si svolgera’ a Londra il prossimo 10 marzo, ma qui non trova lavoro. Cristian Gragnaniello, neurochirurgo formato alla Seconda Universita’ di Napoli e in quella di Stanford (Usa), ha 31 anni e due brevetti registrati oltreoceano, per i quali gli sono stati conferiti due premi, oggi lavora da volontario operando bambini nell’ospedale pediatrico Santobono. Finora una vita di studi e di sacrifici, figlio di un vigile urbano e di una sarta, si e’ mantenuto all’estero grazie a una borsa di studi del Club Rotary, che vinse concorrendo con altri 62 candidati in tutta Italia quale ”Ambasciatori della Pace”. Dopo la tesi ha lavorato a Little Rock, in Arkansas, allievo del luminare della chirurgia del basicranico, Al Mefty (presidente del World Academy of Neurosurgery), come riportato oggi dal quotidiano ”Roma”. ”Cominciavamo di mattina alle 5 e tornavo nell’alloggio alle 23, per eseguire interventi chirurgici che duravano anche due giorni per asportare masse tumorali nel cranio che altrove nessuno aveva voluto operare”, racconta il dottor Gragnaniello. ”Io sono grato a tutti coloro che mi hanno aiutato in questo percorso professionale – aggiunge il neurochirurgo – Oggi, pero’, la sanita’ della nostra regione preclude ai giovani medici l’ingresso negli ospedali. I concorsi sono bloccati”. Per questo, al momento, svolge il suo lavoro da volontario e, vincitore di un dottorato senza borsa, proseguira’ ad approfondire i suoi studi guardando all’estero dove e’ seguito e ”corteggiato” per la sua specializzazione in chirurgia del basicranio. Gragnaniello – scrive il Roma – rappresenta quello che si suole definire un ”capitale umano” inestimabile, con tutto il suo bagaglio di studi e due brevetti registrati in Usa. Il primo su una tecnica chirurgica per la mastoidectomia guidata dalle fluorescenze (chi ha curiosita’ di vederlo all’opera puo’ cercarlo su Youtube) e il secondo su una tecnica di training, che prevede la creazione di un tumore artificiale, mediante l’utilizzo di un polimero, sul quale gli allievi di neurochirurgia possono addestrarsi simulando l’intervento. Lavori che sono stati premiati dalla Societa’ europea di chirurgia del basicranio e dalla Societa’ Italiana di Neurochirurgia per la migliore comunicazione alla Conferenza della Sezione Specializzandi. Comincera’ il dottorato di ricerca in Fisiopatologia sperimentale e neuroscienze presso la Sun, coordinato dal professor Bruno De Luca, a febbraio prossimo. Tre anni che gli consentono di recarsi di nuovo all’estero. Lo attende l’Australia, un posto a Sydney, alla MacQuarie University, Chirurgia della malformazione arterovenosa, con i professori Morgan e Stoodley.

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