E? difficile a volte far mangiare in modo corretto i bambini, ma ben più complessa ? l’alimentazione quando il bimbo ? malato di tumore o di leucemia. Con le esigenze nutritive si intrecciano problemi fisici, psicologici dei piccoli pazienti e della famiglia, ma anche possibili interferenze con i farmaci.
In concomitanza con la IV Giornata Internazionale Lotta ai Tumori dell’Infanzia si sono riuniti a Roma nutrizionisti, oncologi pediatri e pediatri, proprio per uno scambio di conoscenze ed esperienze utili "per mettere a punto le direttive sui comportamenti alimentari nei bambini con malattie oncologiche. ? un confronto utile, continueranno gli incontri coinvolgendo nel workshop scientifico i familiari di questi piccoli pazienti per avere anche da loro indicazioni e consigli", spiega Pietro Migliaccio, nutrizionista, universit? La Sapienza, Roma, coordinatore del work shop "L’alimentazione e il bambino con patologia oncologica" promosso da Rai segretariato sociale, con i maggiori Istituti di ricerca, universit? e l’Inran.
"Stiamo cercando di chiarire e capire qual ? la migliore alimentazione nelle diverse specificit? tumorali, in leucemia, nelle varie fasi della malattia. Certo, dev’essere sempre presente nel reparto di oncologia pediatrica una dietista laureata, vanno organizzati corsi specifici, master per laureati in dietistica", precisa Migliaccio.
"Pensando che una buona alimentazione fosse sempre valida abbiamo trascurato quest’aspetto fino a qualche tempo fa. In realt? i problemi ci sono e, a parte quelli legati alle infiammazioni della bocca, dell’intestino come conseguenze della chemioterapia, all’obesit? legata ai cortisonici, ci? che si mangia pu? anche interferire sull’assorbimento dei farmaci che si prendono per bocca. Oltre la dietologa in ogni reparto ci dovrebbe essere inoltre una cucina dove le mamme, con indicazioni precise, possano cucinare come a casa", conferma Manuel Castello, direttore della Clinica Pediatrica Un. La Sapienza.
Quanto influisce psicologicamente nel bambino questo problema dopo il rientro a casa? "Durante la terapia meglio non dargli i cibi che più gli piacciono: pu? capitare che a fine cura non li voglia più! Altra raccomandazione ? di non insistere mai… vale anche nei bambini che non hanno tumore!" ricorda Castello.
"Durante il ricovero e la chemioterapia c’? problema d’iponutrizione ma tornando a casa non va continuata una dieta per fare prendere peso al bambino, soprattutto se adolescente, perché si rischia che vada incontro a obesit? soprattutto se non fa molto movimento", continua Riccardo Riccardi, direttore della Clinica Pediatrica della Cattolica di Roma, "Bisogna seguire le raccomandazioni dei medici curanti, per esempio di prendere il farmaco a digiuno o di non assumere pasti che ne favoriscono l’assorbimento come i cibi ad alta percentuale di grassi".
"Dopo sei mesi dalla fine della terapia l’immunit? si ripristina totalmente e il bambino deve tornare alla completa normalit?, a un’alimentazione corretta normale, riprendere un’attivit? fisica adeguata", precisa Alberto Donfrancesco, primario Oncologia Pediatrica, Ospedale Bambino Ges?, Roma.
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