In Italia accoglie oltre 1000 bambini ammalati all’anno. Campi-vacanza gratuiti, grazie ai finanziamenti privati di 3 milioni di euro all’anno. “Entra con il sorriso e guarda i bambini come tali e non come bambini ammalati, te ne saranno grati”. Questo è il consiglio che Gianni Zoccatelli dà quotidianamente alle nuove leve che, come lui, intraprendono la strada del volontariato in pediatria e della terapia ricreativa, un modo divertente e leggero di dare stimoli essenziali ai bambini affetti da gravi patologie per sentirsi un po’ meno malati e un po’ più bambini. Modello, e primo in Italia, della terapia ricreativa è il Dynamo Camp , 900 ettari in un’oasi affiliata WWF a Limestre, in provincia di Pistoia, in cui si svolgono attività all’aria aperta, laboratori artistici e altre attività di svago dalle 7.45 alle 22 di ogni giorno. Qui tutti i bambini sono ammalati, di tumore e di altre patologie di diversa gravità e anche rare, ma vanno a cavallo, giocano, fanno nuove amicizie e, soprattutto, si riappropriano di una parte dell’infanzia che è stata messa da parte per la malattia, le terapie e i periodi spesso lunghi di ospedalizzazione. Ogni anno in Italia oltre 10 mila bambini e adolescenti si ammalano di patologie gravi o croniche e i tumori dell’infanzia sono circa l’1-2 per cento di tutte le neoplasie. L’assistenza al paziente pediatrico, molto diverso dall’adulto non solo dal punto di vista strettamente medico, passa anche attraverso attività di svago e che consentano di abbassare il livello di stress che nasce nel bambino dalla paura, dal dolore e dalla frustrazione di essere malato: evidenze cliniche confermano che la terapia ricreativa agisce sulla diminuzione dell’attività delle catecolamine, con conseguente miglioramento della frequenza cardiaca, della pressione arteriosa e del battito respiratorio, e del cortisolo, l’ormone dello stress che indebolisce le difese immunitarie, stimolando contemporaneamente la produzione di beta-endorfine, che hanno un effetto analgesico e immunostimolante. “Io non posso dire, a livello scientifico, che la terapia ricreativa faccia guarire un numero più alto di pazienti, ma di sicuro predispone maggiormente l’organismo a ricevere e reagire alle cure. – osserva Momcilo Jankovic, Direttore Medico Dynamo che da molti anni promuove la ‘cura del sorriso’ per i bambini – Osserviamo che il 30 per cento dei bambini e ragazzi che partecipano a questi programmi dimostra rese migliori dal punto di vista chemioterapico.” La terapia ricreativa, attraverso lo svago e il divertimento, punta a migliorare l’umore e spezzare il meccanismo di depressione che nasce dalla consapevolezza di essere ‘malato’: le evidenze cliniche dimostrano, ad esempio, che i bambini in tenera età sono più reattivi rispetto agli adolescenti ai trattamenti farmacologici e hanno una maggiore probabilità di remissione completa dal tumore sia fisica che psicologica proprio perché possiedono una minore capacità di ragionamento riguardo il dramma della malattia. Il Dynamo Camp italiano, avviato nel 2007, ha accolto nell’ultimo anno 1065 bambini dai 6 ai 17 anni e 149 famiglie che hanno partecipato, gratuitamente, ai 17 programmi attivi presso il campo-vacanze. Un’affluenza che è cresciuta enormemente nei soli cinque anni di attività e che, oggi, comporta anche delle liste di attesa perché il numero di richieste supera la capacità massima di accoglienza di 180 bambini alla settimana. Per far fronte a questi numeri, si è istituita una vera e propria rete di collaborazione con 67 ospedali e 55 associazioni di patologia in Italia e all’estero, e uno staff articolato di medici e infermieri. Indispensabile il ruolo dei 606 volontari che aiutano nelle attività ricreative e per i quali, grazie alla collaborazione tra Dynamo Camp, AIEOP (Associazione Italiana Ematologia Oncologia Pediatrica) e l’azienda farmaceutica GlaxoSmithKline, è stata pubblicata la “Guida all’assistenza dei bambini e degli adolescenti malati di tumore” presentata ieri a Milano. “Per Dynamo Camp l’accordo di collaborazione con AIEOP e GlaxoSmithKline ha un duplice significato: dare preparazione agli oltre 600 volontari annuali del progetto e diffondere la cultura e la pratica del volontariato in favore di bambini affetti da gravi patologie, in modo che di questa azione beneficino i bambini ospiti del camp, i bambini ospedalizzati e più in generale tutti i bambini che affrontano una grave malattia.”, commenta Serena Porcari, Consigliere Delegato Fondazione Dynamo. La complessa attività del Dynamo Camp, un progetto che spende 3 milioni di euro all’anno, è resa possibile grazie a finanziamenti da privati che consentono di garantire la gratuità e l’efficienza di questo servizio. Dynamo Camp fa parte di SeriousFun Children’s Network, un’associazione non-profit che in tutto il mondo promuove e gestisce camp di vacanza appositamente strutturati per ospitare gratuitamente bambini affetti da patologie gravi e croniche. Ogni Camp è una realtà a sé stante che nasce dal sogno dell’attore Paul Newman, fondatore nel 1988 del primo camp negli Stati Uniti – e che è stato da allora la forza promotrice di queste esperienze terapeutiche per bambini malati. Ad oggi più di 348.700 tra bambini e famiglie hanno partecipato ai programmi di SeriousFunChildren’s Network in tutto il mondo: 14 sono i camp, presenti negli Stati Uniti, in Inghilterra, Francia, Irlanda, Ungheria e Israele; 11 i programmi di Terapia Ricreativa promossi dall’associazione in Africa, Asia e Sud America. (Cinzia Pozzi)
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