BOLOGNA – Il 70[[%]] dei farmaci convenzionali usati in pediatria sono stati sperimentati solo sugli adulti e somministrati ai bambini adattando dosi e posologia sulla base del loro peso. A ricordarlo e’ stato il professor Gian Paolo Salvioli, direttore del dipartimento di ostetricia, ginecologia e pediatria dell’Universita’ di Bologna, durante la presentazione di un convegno sulle nuove tendenze in terapia pediatrica, previsto da domani a Bologna. Salvioli ha sottolineato che il criterio del peso non puo’ essere l’unico, a scapito ad esempio del funzionamento degli organi, diverso a seconda dell’eta’. Tuttavia la mancata sperimentazione sui minori (dettata soprattutto da motivi etici) ha avuto un’inversione di rotta negli ultimi anni grazie alle procedure sulla sperimentazione dei ‘pediatrici’ varate dall’Agenzia europea dei medicinali (Emea) dal 1995. Di conseguenza, il 75[[%]] dei farmaci piu’ nuovi (cioe’ quelli registrati dall’Emea al massimo dal 1995 a oggi) e’ stata effettivamente ‘testata’. Cio’ e’ necessario soprattutto per i farmaci che curano malattie come la leucemia, il diabete, malattie rare o esclusivamente pediatriche.
Nasce il 1° Rapporto sulla condizione assistenziale dei malati oncologici in età pediatrica e adolescenziale: perché era necessario (e cosa cambia)
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