L’oncologo, 15 anni per ripulire polmoni da bionde: tumori saranno enorme problema per prossimi 20 anni

ORLANDO – Nove casi di tumore ai polmoni su dieci sono legati al ‘vizio’ del fumo. E gli
effetti della passione per sigarette e accendino sono duri a morire. ”Per ‘ripulire’ i polmoni di un ex fumatore ci vogliono dai 10 ai 15 anni”, spiega infatti al meeting dell’Asco (American Society of Clinical Oncology) di Orlando (Florida) Giorgio Scagliotti, direttore del Dipartimento di scienze cliniche e biologiche del S.Luigi Gonzaga di Orbassano (To). ”Il fumo e’ la principale causa di insorgenza del tumore ai polmoni, in 9 casi su 10”, ricorda lo specialista alla vigilia della Giornata mondiale senza tabacco. In pratica, per un uomo che fuma il rischio di fare i conti con questa neoplasia aumenta di 23 volte, e di 13 per le donne. ”E, forse a causa dell’aumento di questa brutta
abitudine nel gentil sesso, in Italia si registra un calo importante della mortalita’ maschile (-2,6% negli ultimi cinque anni), mentre sale quella femminile (+1%)”. Ma se si riesce a gettare alle ortiche il pacchetto, il pericolo si riduce progressivamente, ”fino a diventare pari a quello di chi non ha mai fumato, ma solo dopo 10-15 anni”, rammenta Scagliotti. Attenzione, perche’ ”per colpa delle sigarette il cancro ai polmoni rappresentera’ un grave problema ancora per i prossimi 20 anni – prevede lo specialista -. Stiamo infatti vedendo un’enorme incidenza del carcinoma in ex fumatori che da poco avevano rinunciato al vizio. E anche se nel 10% dei casi la neoplasia polmonare colpisce persone che non hanno mai acceso una sigaretta, la malattia per loro e’ diversa: la sopravvivenza, infatti, e’ maggiore”. Stiamo parlando di un elemento importante. ”Anche perche’ l’80% dei malati di tumore ai polmoni muore entro un anno dalla diagnosi. E la sopravvivenza a 5 anni e’ del 15%, un dato ‘fermo’ da molto tempo”.

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