Medicina: antistaminici non solo per allergie ma anche contro tumori, a Firenze congresso annuale della Società Europea per lo Studio dell’Istamina

FIRENZE – Il futuro della lotta ai tumori comprende gli antistaminici. Questi farmaci, da tempo comunemente usati per la cura delle allergie, potrebbero essere impiegati con successo per rallentare la progressione del cancro. Lo annunciano gli scienziati della Societa’ europea per lo studio dell’istamina, riuniti a Firenze nel trentaseiesimo convegno internazionale, dal 9 al 12 maggio, nella sede della Sanita’ militare di via Venezia.
Alla cerimonia di apertura del congresso, presieduto dalla professoressa Emanuela Masini, farmacologa dell’universita’ di Firenze, in programma in Palazzo Vecchio alle 18:30, sara’ presente Sir James Black, premio Nobel per la medicina che ha debellato l’ulcera duodenale, scoprendo quella categoria di farmaci antistaminici che regolano la secrezione gastrica.
”L’istamina e’ una sostanza coinvolta in varie funzioni essenziali dell’organismo come il sonno e l’appetito, le reazioni infiammatorie e sistema immunitario, ma anche la crescita cellulare. E in questo senso si sta orientando la ricerca oncologica di base, per trovare nuovi antistaminici in grado di rallentare la replicazione delle cellule tumorali”. Lo afferma il professor Pier Francesco Mannaioni, farmacologo dell’universita’ di Firenze, fra i maggiori studiosi italiani di istamina”.  ”Questa sostanza prodotta dall’organismo umano – prosegue Mannaioni – e’ coinvolta in una tale quantita’ di funzioni biologiche fondamentali da aver spinto la comunita’ scientifica internazionale alla creazione, nel 1972, di un’apposita societa’
scientifica che promuove lo scambio di conoscenza fra: chimici, farmacologi, biologi molecolari e clinici di varie specialita’. Oggi siamo alla quarta generazione di farmaci antistaminici con un impegno della ricerca verso il loro utilizzo anche in ambito oncologico”.
Fra le altre applicazioni di questi nuovi farmaci, ricorda il professor Patrizio Blandina, farmacologo dell’universita’ di Firenze, l’azione sul sistema nervoso centrale per la regolazione dell’appetito, dei ritmi sonno veglia e per l’incremento della memoria. I nuovi antistaminici in corso di sperimentazione potrebbero essere impiegati in questi campi, con ridotti effetti collaterali.

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