Medicina umanitaria, in cura bimbo nigeriano affetto da tumore

PALERMO – Iniziera’ la chemioterapia giovedi’ pomeriggio dopo che saranno stati completati gli esami clinici attualmente in corso, Ola, il bambino nigeriano di 9 anni ricoverato nel reparto di oncoematologia pediatrica dell’Ospedale Di Cristina del Civico di Palermo in regime di medicina umanitaria grazie alla legge regionale in materia ed all’interessamento delle organizzazioni umanitarie che lo hanno portato in Sicilia dal suo Paese di origine. ”Le sue condizioni sono da considerarsi molto serie – dice Paolo D’Angelo responsabile dell’Unita’ Operativa di oncoematologia dell’Ospedale dei Bambini – e se si vuole fare una previsione possiamo dire che le possibilita’ di buona prognosi sono intorno al 40[%]. Naturalmente occorrera’ prima verificare come rispondera’ alle terapie e solo dopo potremo esprimerci in maniera piu’ precisa. La chemioterapia e tutte le terapie di supporto avranno come scopo l’eliminazione degli interessamenti linfonodali e delle presenze metastatiche del tumore osseo e la riduzione della massa tumorale principale nella speranza di renderla operabile”. Il bambino e’ giunto dalla Nigeria venerdi’ pomeriggio a Palermo per il suo viaggio della speranza. Per portarlo in Sicilia dal suo Paese di origine ci sono voluti ben due mesi di lavoro da parte delle associazioni umanitarie. ”Le difficolta’ burocratiche che si incontrano per ottenere i visti sono sempre crescenti – dice Michele Masellis Presidente dell’organizzazione non governativa riconosciuta dalle Nazioni Unite e con sede a Palermo Iahm (International Association for Humanitarian Medicine Brock Chisholm) – e spesso il tempo che si impiega per questi visti diventa importante nel trattamemnto della patologia”. La storia di Ola ha dell’incredibile. Nello scorso mese di novembre si era ferito accidentalmente con la punta di una penna biro, che si era conficcata profondamente nei tessuti molli della parte posteriore dell’omero sinistro, fino a raggiungere i piani ossei. Dopo la guarigione della ferita il bambino aveva, pero’, accusato dolori sempre piu’ lancinanti e la parte colpita progressivamente si infiammava e gonfiava. Poiche’ il quadro clinico non mostrava alcuna tendenza a regredire ed avendo l’esame radiografico escluso la presenza di infezioni ossee i medici nigeriani procedevano ad una biopsia dal risultato inatteso. La ferita accidentale passava in secondo piano visto che la biopsia diagnosticava la presenza di un tumore osseo del tipo ”Osteosarcoma a piccole cellule”. Affidato al ”Obafemi Awolowo University Teaching Hospitals Complex”, il piccolo Ola e’ stato sottoposto ad ogni terapia possibile nel suo Paese. Alla fine di marzo i medici di quella struttura ospedaliera hanno rilasciato una dichiarazione internazionale attestante l’impossibilita ad eseguire un idoneo trattamento medico-chirurgico nelle strutture di quel Paese. Scattava la richiesta di aiuto internazionale rivolta alla ”Rosa Virginia Good Sheperd Pastoral Association”. Il primo aprile l’International Association for Humanitarian Medicine Brock Chisholm (IAHM) ha ricevuto da Maria Rita Ribaudo, legale rappresentante della ” Rosa Virginia Good Sheperd Pastoral
Association” con sede ufficiale nello Stato dell’Ondo in Nigeria e con rappresentanza a Palermo presso l”’Associazione Rosa Virginia del Buon Pastore onlus”, la richiesta di assistenza umanitaria. La stessa associazione si e’ fatta carico delle spese di trasporto del bambino presso la struttura sanitaria piu’ idonea. Adesso l’arrivo a Palermo di Ola.

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