GENOVA – Miriam, una neonata calabrese con una grave malformazione che l’avrebbe uccisa appena fuori del grembo materno impedendole di respirare, e’ stata salvata grazie a una tecnica di intubazione applicata in concomitanza con il parto cesareo all’Istituto pediatrico Gianna Gaslini di Genova. L’operazione, giudicata rara e complessa, e’ la quinta in Italia e la prima in Liguria. Come illustrato stamani dal direttore del dipartimento materno infantile Pierluigi Venturini, dal primario di anestesia Pietro Tuo e dalla responsabile del laboratorio di diagnosi prenatale Pierangela De Biasio, giovedi’ scorso la bambina sottoanestesia e’ stata estratta solo parzialmente dall’utero e intubata mentre era ancora ossigenata dalla placenta materna, grazie a un intervento chiamato Exit avvenuto in soli sette minuti. Disostruiti bocca e naso, e’ stato reciso il cordone ombelicale e ultimato il parto cesareo. ”La tecnica Exit (Ex Utero Intrapartum Treatment) permette di liberare le vie respiratorie del neonato al momento del parto – ha spiegato Tuo – e’ un procedimento molto delicato perche’ se il bimbo fa un movimento minimo si rischia il distacco della placenta”. Exit, utilizzata per la prima volta nel ’92 e applicata una cinquantina di volte nel mondo, viene giudicata l’unica via di salvezza per i feti affetti da neoplasie o malformazioni congenite che alla nascita impediscono la respirazione, provocando il decesso (gli indici di mortalita’ oscillano tra il 20 e il 100 per cento) o gravi conseguenze post-asfittiche. Miriam, figlia di una coppia di Cosenza, aveva una massa di 5 centimetri circa di diametro tra naso e bocca come emerso da un’ecografia tridimensionale gia’ nel novembre scorso. ”Avevamo contattato diversi istituti ma nessuno se la sentiva d’intervenire – ha raccontato il padre della bimba, partecipando ancora commosso alla conferenza stampa dei medici – finalmente il 13 gennaio al Gaslini abbiamo trovato degli angeli custodi che ci hanno trasmesso tanta serenita’. La bimba ora sta bene e tra poche ore uscira’ dalla rianimazione”. L’intervento e’ stato realizzato da un’equipe multidisciplinare di 13 persone, coordinata da Venturini e Tuo e costituita da un anestesista e un rianimatore, due ginecologi, un otorinolaringoiatra, un chirurgo, un neonatologo, due ostetrici, coadiuvati da tre infermieri di sala e tre ferriste. Il giorno dopo i chirurghi hanno rimosso la neoformazione e Miriam presto potra’ essere abbracciata dalla sua mamma.
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