SAN FRANCISCO ? Nuove speranze per i malati di una forma rarissima, ma altamente letale, di tumore del sangue: la leucemia delle cellule cigliate. Ricercatori statunitensi e italiani discutono degli ”enormi progressi” nel trattamento di questo tumore del sangue nel corso del 50esimo congresso dell’American Society of Hematology, in corso a San Francisco (Usa). La leucemia delle cellule cigliate fa registrare ‘solo’ 500 nuovi casi all’anno, con una frequenza sette volte superiore tra gli uomini anziani rispetto alle coetanee. Rappresenta il 2% di tutti i tumori del sangue, ma fino a qualche anno fa la sua prognosi era letale. ”Oggi invece, se opportunamente diagnosticata e ben curata, molto spesso consente ai pazienti di riacquistare una vita quasi normale”, rivelano i ricercatori tra cui Francesco Lauria, ematologo dell’universita’ di Siena, e Pier Luigi Zinziani, dell’ateneo di Bologna. Questa particolare forma di leucemia colpisce i globuli bianchi, e precisamente i linfociti B. I malati hanno poche piastrine e soffrono di anemia, e sono esposti a infezioni di ogni tipo per la scarsa quantita’ di globuli bianchi, i difensori del nostro organismo. La sua rarita’ in passato ne ha determinato anche la letalita’, perche’ molti oncologi non hanno mai visto un malato, o soltanto uno nel corso dell’intera carriera. ”Abbiamo fatto molto, ma – spiega Michael Grever, della Ohio State University – possiamo ancora migliorare. Oggi siamo a un punto, nella ricerca contro questa malattia, paragonabile a una partita di calcio in cui si gioca molto bene ma non si riesce ancora a segnare. Dobbiamo – aggiunge – unire gli sforzi e fare di piu”’. Proprio per perseguire questo obiettivo, gli scienziati hanno proposto qui all’Ash di dare vita a un’associazione internazionale dedicata proprio alla ‘guerra’ contro la leucemia delle cellule cigliate.
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