CHIETI – La Clinica Pediatrica dell’Universita’ di Chieti propone di creare a livello regionale
una rete oncologica per la fascia di eta’ compresa tra 0 e 18 anni per fermare la migrazione dei casi di oncologia pediatrica. Se ne parlera’ dopodomani, 4 settembre, in una giornata di studi dedicata alla rete territoriale in oncologia pediatrica, in programma presso l’Auditorium del Rettorato dell’Universita’ di Chieti. “Occorre superare la frammentarieta’ dell’offerta e la disomogeneita’ delle prestazioni – sottolinea Francesco Chiarelli, direttore della Clinica – all’origine del consistente fenomeno migratorio che caratterizza il settore: piu’ del 60% dei ricoveri oncologici pediatrici finisce fuori regione, mentre la percentuale che resta e’ concentrata prevalentemente su Pescara. I tumori dell’encefalo, delle ghiandole e di altre parti del sistema nervoso rappresentano la categoria per la quale ci si trasferisce di piu’ (76,4%), seguono quelli dell’apparato digerente e del peritoneo (61,6%), i tumori genito-urinari (53,6%) e del tessuto linfatico (48,4%). La migrazione riguarda il Centro (61,6%), seguono il Nord (33,2%) e il Sud (8%)”. ”Riteniamo – prosegue – di trovarci davanti a un fenomeno di migrazione evitabile, ossia dovuta a un’inadeguata allocazione dei presidi diagnostico-terapeutici, a disinformazione e inefficienza delle strutture locali, ed e’ per questo che desideriamo far scaturire da questa giornata proposte organizzative per creare un sistema integrato di assistenza ai bambini malati di tumore al fine di offrire a loro e alle famiglie una risposta sanitaria decisamente meglio strutturata”.
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