NAPOLI – Rifiuti e salute, la mappa del rischio parla chiaro: nelle province di Napoli e Caserta l?indice di mortalita? e l?incidenza di tumori e di malformazioni sono piu? alti nei Comuni dove esistono discariche. Non solo: i rischi per la salute aumentano in modo ?consistente e coerente? nelle zone piu? o meno esposte a questo tipo di inquinamento ambientale. E? quanto emerge dal dossier, i cui dati erano stati gia? diffusi nei giorni scorsi, presentato oggi dall?Istituto superiore di Sanita?, fondato sul censimento di 226 discariche – autorizzate e non – nelle province di Napoli e Caserta e sulla valutazione dei dati epidemiologici. ?I trend osservati – si legge nel dossier – si traducono in differenze marcate di rischio se si confrontano i Comuni piu? a rischio con quelli poco o non esposti: ad esempio la mortalita? generale nei primi e? superiore del 9 per cento rispetto ai secondi per gli uomini e del 12 per cento per le donne?. Sono proprio queste ?associazioni osservate, la loro consistenza e coerenza? a suggerire ?che le esposizioni legate al ciclo dei rifiuti, subite dalla popolazione negli ultimi decenni (fino al 2002, ultimo anno di disponibilita? dei dati) giochino un ruolo importante fra i determinanti della salute nelle province di Napoli e Caserta?. ?Sono state rilevate?, infatti, si legge ancora nel dossier, ?numerose associazioni positive e statisticamente significative (cioe? ragionevolmente non imputabili al caso) fra salute e rifiuti?. Questo aumento riguarda ?la mortalita? generale (in media + 2 per cento per ogni classe, uomini e donne), tutti i tumori (1 per cento, uomini e donne), tumore del polmone (2 per cento uomini), tumore del fegato (4 per cento uomini, 7 per cento donne), tumore dello stomaco (5 per cento uomini), malformazioni congenite del sistema nervoso (trend 8 per cento) e dell?apparato uro-genitale (14 per cento)?.Per tutte queste ragioni – si legge ancora nel dossier – ?se da un lato appare necessario colmare numerose lacune conoscitive in merito agli effetti e all?impianto sanitario, e? d?altra parte urgente attivare e rafforzare misure di contenimento delle esposizioni, attraverso politiche integrate della gestione dei rifiuti?. ?Questa prima valutazione – per il direttore dell?Iss Enrico Garaci – se da un lato permette di escludere ipotesi catastrofiche, nello stesso tempo invita a un sottovalutare il problema. Non c?e? infatti un nesso di causa ed effetto, ma ci sono dei dati di associazione da considerare?. Di qui l?importanza di avviare un?azione di ?biomonitoraggio che deve riguardare un po? tutto il territorio?.
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