ROMA – Un genitore su quindici di bambini malati di tumore perde il lavoro a causa delle prolungate assenze fatte per assistere il figlio. Questo e’ uno dei risultati dell’indagine sulle famiglie realizzata dall’associazione Peter Pan, in occasione della VII Giornata Mondiale contro il cancro infantile. ”Tenendo conto delle 5 fasi della malattia, diagnosi chemioterapia, chirurgia, radioterapia e follow up – ha spiegato Raffaele Cozza, dell’Unita’ Operativa di Oncologia Pediatrica dell’Ospedale Bambino Gesu’ di Roma – le giornate dedicate all’assistenza sono circa 150 all’anno”. Esistono gia’ strumenti normativi a tutela dei genitori, come la legge 104/1992 che concede congedi parentali e un assegno di accompagno ma si tratta di un provvedimento ”insufficiente e inadeguato” secondo Maria Teresa Barracano Fasanelli, presidente onorario dell’associazione Peter Pan, perche’ garantisce tutele solo ai lavoratori dipendenti, lasciando fuori artigiani, lavoratori autonomi e i lavoratori precari. Dall’indagine emerge anche un’altra questione cardine, per la quale la Fiagop, Federazione Italiana Associazioni Genitori Oncoematologia Pediatrica Onlus, chiede una rapida revisione della legge 104, vale a dire i tempi di attesa lunghissimi che intercorrono tra la presentazione delle domande e l’ottenimento dei benefici. Nel 26% dei casi trascorrono tra 1 e 2 mesi, nel 40% tra i 3 e i 4 mesi e nel 13% dai 6 ai 12 mesi.
Come funziona l’accoglienza a Peter Pan: ne parliamo con Gerarda, responsabile del servizio
Chi può fare richiesta, come si entra in lista d’attesa, quali servizi sono disponibili e cosa significa davvero e...