PALERMO – Per le coppie a rischio di avere un
figlio affetto da talassemia arriva una nuova tecnica di
diagnosi prenatale, la celocentesi, che permette di sapere,
gia’ dal 2* mese di gestazione, lo stato di salute del feto.
Questo risultato e’ stato reso possibile dal connubio tra
un’eccellenza della ricerca italiana, in particolare
siciliana, e l’iniziativa di soggetti privati. Lo studio,
effettuato all’Ospedale V. Cervello di Palermo da un’equipe
guidata da Aurelio Maggio, direttore di Ematologia II, e
svolto con la collaborazione del ginecologo greco George
Makrydimas, e’ stato finanziato, infatti, dalla Fondazione
Franco e Piera Cutino Onlus.
La nuova tecnica e’ stata presentata oggi presso la sede
romana della Regione Sicilia ed ha visto la partecipazione,
oltre che degli autori dello studio, di due tra i maggiori
esperti della malattia: Lucio Luzzatto, direttore scientifico
dell’Istituto Toscano dei Tumori e Renzo Galanello,
dell’Ospedale Microcitemie – Asl 8 di Cagliari. Alla
conferenza hanno preso parte Giuseppe Cutino, presidente
della Fondazione Cutino che porta il nome della sorella,
morta a causa della talassemia, l’assessore siciliano alla
Sanita’ Massimo Russo e l’europarlamentare Rita Borsellino,
in qualita’ di presidente onorario della Fondazione, oltre a
una folta rappresentanza degli Ospedali Riuniti Villa Sofia –
V. Cervello di Palermo, tra i quali anche il direttore
generale Salvatore Di Rosa.
Lo Studio, che sara’ a breve pubblicato sul ”British
Journal of Haematology”, e’ stato compiuto nell’arco di 3
anni su 111 gravidanze a rischio talassemia: in un solo caso
le cellule presenti prelevate non sono state sufficiente per
la diagnosi, negli altri 110 casi i risultati sono stati
sempre confermati dalle amniocentesi di controllo. La
celocentesi ha dunque dimostrato di poter dare risultati
certi al cento per cento e gia’ dal 2* mese di gravidanza,
uno prima della villocentesi: e’ questo il principale, ma non
unico vantaggio. Il prelievo avviene, infatti, attraverso la
vagina, senza dover perforare sacco amniotico e placenta, in
poche parole senza piu’ ago nel pancione e con ridotti rischi
di provocare malformazioni al feto.
La celocentesi e’ stata anche premiata pochi giorni fa
come ”migliore idea innovativa’ nel corso dell’Expobit 2010,
il Salone Euromediterraneo dell’Innovazione Tecnologica di
Catania.
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