PISA – La talassemia e’ stata ‘presa nella
rete’: infatti la rete MIOT – Myocardial Iron Overload in
Talassemia coordinata dalla Fondazione Gabriele Monasterio
CNR-Regione Toscana ha creato un modello di ricerca e
organizzazione delle cure per i talassemici vincente che
potrebbe azzerare la mortalita’ legata agli accumuli di ferro
nel cuore dei pazienti.
E’ per questo che sulla rivista Haematologica Vasilios
Berdoukas e John Wood delle divisioni di oncologia e cardiologia
del Children’s Hospital of Los Angeles, riconoscono
all’esperienza del MIOT un primato internazionale.
Grazie al grande numero di pazienti inclusi nel suo database,
la rete MIOT si trova infatti in una situazione ideale per
curare al meglio i pazienti che, andando incontro a continue
trasfusioni, finiscono per avere un eccesso di ferro nel corpo,
che danneggia i tessuti.
Grazie alla rete si possono compiere studi su un numero di
pazienti altrimenti inaccessibile: cio’ permettera’ di capire
quando iniziare la terapia chelante per mantenere nei bambini
livelli normali di ferro e contemporaneamente ridurre
l’incidenza delle malattie cardiache; capire quanto mantenere
basso il ferro corporeo senza effetti collaterali e sviluppare
farmaci con effetti avversi sempre minori valutando anche
efficacia e sicurezza di combinazioni di farmaci ‘mangia-ferro’
(chelanti) diversi.
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