MIAMI – "I cani possono fare tutto – scrive Roberto Zanni dalla redazione di Miami di Gente d’Italia quotidiano delle Americhe diretto da Mimmo Porpiglia – A volte anche meglio degli uomini. Ci sono gli anti-droga, quelli capaci di scovare gli esplosivi e le persone disperse sotto macerie o valanghe, ci sono i ‘corpi scelti, a quattro zampe, nella polizia e nell’esercito. A pensarci un momento sarebbe difficile, per noi essere umani, vivere senza l’aiuto dei cani. Riescono sempre a stupire e rimangono sempre il migliore amico dell’uomo. Harry Truman, 33esimo presidente degli Stati Uniti (dal 1945 al 1953), diceva che se volevi trovarti un amico a Washington… dovevi prenderti un cane. Amici a volte maltrattati che hanno bisogno di aiuto, come e’ successo a Peanut, una cagnetta del Texas, adottata da Pat Wykes, una vera ‘animal lover’, che di cani nella sua casa ne ha cinque e dedica il suo tempo a salvarne altri, lavorando come volontaria alla Ridson Humane Society, organizzazione che nell’area di Dallas/Fort Worth si dedica ai meno fortunati, assicurandogli un tetto e cercando per loro anche una nuova famiglia e una casa. Peanut, strappata a un destino crudele dalla signora Wykes, ha presto restituito il favore, come solo il piu’ fedele amico puo’ fare". "’Quando l’ho presa ? ha raccontato Pat Wykes – stavo salvando la sua vita, ma non sapevo che lei avrebbe salvato la mia’. Una storia che puo’ sembrare incredibile – prosegue Gente d’Italia -, ma e’ tutta vera. ‘Peanut si sedeva sul mio grembo – ha spiegato la signora Wykes – e fiutava il mio seno destro, il tutto accompagnato da espressioni strane, come se mi stesse dicendo ‘ma non credi che si sia qualche cosa non va?’. Una situazione che si e’ ripetuta diverse volte, fino a quando Pat Wykes non e’ andata a farsi visitare sentendosi dire che aveva un tumore a un seno. ‘Una volta che ho cominciato la chemioterapia, quando poi mi sono sentita meglio, Peanut non ha piu’ ripetuto quella specie di rito che eseguiva ogni volta che mi saltava sul grembo e ha ripreso la sua vita, indipendente, di prima’. Adesso la signora Wykes sta bene, le cure hanno avuto successo, soprattutto perche’ il tumore e’ stato diagnosticato in tempo. Si’, grazie a Peanut, al suo olfatto, alla sua insitenza. ‘Un dottore mi ha detto ? ha anche aggiunto – che non ero la prima persona che aveva riportato un episodio del genere’". "I cani allora possono essere meglio dei medici? Possono anche ‘diagnosticare’ il cancro? Si’, e’ tutto vero – aggiunge Zanni -, c’e’ stato anche uno studio pubblicato sulla rivista medica ‘Integrative Cancer Therapies’ dove e’ stato sottolineato come l’olfatto di un cane possa rilevare uno stato iniziale, ma anche avanzato, di cancro al seno e ai polmoni, con un allenamento di appena tre settimane. La ricerca, effettuata con 5 labrador e 2 cani da acqua portoghesi, ha dato risultati sorprendenti: i sette amici dell’uomo dovevano identificare campioni prelevati da 55 pazienti con cancro ai polmoni, 33 con tumore al seno e 83 persone sane e il margine d’errore e’ stato di appena l’1 per cento. Il naso di un cane infatti ha almeno 220 milioni cellule che possono percepire gli odori, a differenza degli esseri umani che invece si devono accontentare di 5 milioni. La storia di Peanut, che potrebbe sembrare quasi incredibile, ha dei precedenti, che confermano la tesi che l’olfatto del cane puo’ percepire la presenza dei tumori. Una delle prime testimonianze risale al 1989, quando sul British Journal Lancet fu riportato il caso di una femmina, un collie, ma non di razza, che continuava a annusare un neo della sua padrona, ignorando gli altri. Addirittura la cosa era diventata pericolosa, perche’ quando la signora si metteva in shorts, la cagna cercava di mordere il neo".
"Un comportamento talmente sospetto – conclude Gente d’Italia -, da spingere la signora ad andare da un medico e, una volta che tolto il neo, dalla biopsia si scopri’ che si trattava di un melanoma maligno. Da tempo ormai si e’ giunti alla conclusione che l’olfatto di un cane puo’ captare la differenza tra una normale cellula e una cancerosa. In Alabama, al College of Veterinary Medicine di Auburn, per vent’anni il dottor Larry Meyers ha esaminato le capacita’ olfattive di oltre quattromila cani, giungendo alla conclusione che il nostro amico a quattro zampe ha la capacita’ di fiutare dalla singola sostanza chimica a una combinazione di diversi elementi. In un altro studio uno schnauzer e’ stato allenato prima a riconoscere un tessuto maligno, quindi a scoprire un campione di melanoma mescolato in mezzo ad altri sani: il cane ha sbagliato solo nell’1 per cento dei casi, mentre, secondo altri studi, la percentuale si alza fino al 35 per cento quando si tratta di dermatologi e chirurghi. Quindi per favore se il vostro medico sbaglia qualcosa, non dite che e’ un cane. Rispettiamo i nostri amici, quelli a quattro zampe".
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