Arriva in Italia un’avveniristica macchina capace di bruciare le cellule tumorali. Consente trattamenti di radioterapia con una precisione fino ad oggi impensabile.
MILANO – Arriva in Italia TrueBeam, un nuovissimo strumento in grado di erogare dosi di radioterapia molto mirate e in tempi brevissimi, in grado quindi di “bruciare” le cellule tumorali che hanno una replicazione velocissima. Humanitas è il primo ospedale in Italia (e il terzo in Europa) a essersi dotato di uno strumento del genere. Si tratta di un acceleratore lineare che permette di erogare dosi molto elevate e mirate in pochi secondi, distrugg o completamente le cellule tumorali. Una nuova possibilità di cura per i pazienti con metastasi addominali, tumori inoperabili del fegato, del pancreas, e del polmone. E’ nato nella zona tecnologicamente più avanzata al mondo, la Silicon Valley in California (USA).
STRUMENTO RIVOLUZIONARIO. Gli esperti lo considerano uno strumento che rivoluzionerà la Radioterapia, consentendo trattamenti che finora non è stato possibile effettuare e curando un numero sempre maggiore di tumori in modo estremamente preciso. Con TrueBeam, attivo da pochi giorni, Humanitas potenzia l’area oncologica, punto di riferimento nazionale per migliaia di pazienti: è il primo centro in Italia e il terzo in Europa, dopo Zurigo e Amsterdam, a dotarsi di questo acceleratore lineare di ultima generazione. In tutto il mondo gli ospedali che dispongono di questa tecnologia sono meno di 10, riuniti in un network di collaborazione internazionale mirato a mettere a punto nuovi protocolli di trattamento basati sui dati clinici raccolti. Imaging ad altissima risoluzione e in tempo reale nel corso della seduta radioterapica; elevatissima precisione di irradiazione, che tiene conto del movimento interno degli organi dovuto al respiro (4D); possibilità di variare l’intensità (dose-rate) facendo un trattamento a dosi localmente più elevate in minor tempo: circa due minuti per l’irradiazione del tumore, 10 in totale per la seduta, compresa la preparazione del paziente.
TRUEBEAM. “Sono le principali caratteristiche di TrueBeam – spiega Marta Scorsetti, responsabile di Radioterapia e Radiochirurgia in Humanitas – che ci consentirà di estendere i benefici della Radioterapia anche a pazienti che prima non potevano essere curati con questa metodica. Inoltre potremo implementare tecniche di ‘dose-escalation’ cioè di intensificazione della dose, oppure optare per l”ipofrazionamento’, riducendo il numero totale delle sedute e migliorando l’efficacia del trattamento”. L’alta precisione di questa tecnologia ci permette di ridurre ulteriormente la dose ai tessuti sani circostanti il tumore, così da rendere il trattamento ben tollerabile minimizzando gli effetti collaterali. TrueBeam può essere impiegato per il trattamento di tutte le patologie oncologiche anche in concomitanza con la chemioterapia, come ad esempio nei tumori di testa e collo e in quelli primitivi cerebrali. Inoltre è particolarmente utile per trattamenti estremamente sofisticati su metastasi addominali, lesioni inoperabili del fegato e del pancreas, carcinomi localmente avanzati, non operabili, del polmone e mesotelioma pleurico. Inoltre è possibile effettuare anche trattamenti su pazienti con recidive di malattia in aree già trattate, grazie alla possibilità di ridurre la dose di radiazione ai tessuti sani. Ad esempio in pazienti con metastasi ossee che condizionano una compressione midollare, è possibile irradiare il tumore senza danneggiare il midollo spinale, con un notevole miglioramento della sintomatologia”. TrueBeam permette di fare non solo radioterapia e radiochirurgia, ma anche radioablazione, ossia distruggere completamente la lesione tumorale, inducendo la morte (necrosi) delle cellule cancerose attraverso la somministrazione di dosi molto elevate in una o poche sedute. “Dal punto di vista clinico, infatti – prosegue la dottoressa Scorsetti – si accresce l’efficacia biologica grazie all’utilizzo di alte dosi in tempi brevi, soprattutto per i tumori che presentano una proliferazione cellulare molto rapida”. TrueBeam inoltre, e per la prima volta, può essere utilizzato in modalità ‘ricerca’, con settaggi di alcuni parametri diversi dall’utilizzo terapeutico. “Questo – prosegue Scorsetti – ci permetterà di attivare studi di ricerca traslazionale e radiobiologici, in collaborazione con i laboratori del prof. Alberto Mantovani, mirati ad approfondire in che modo la Radioterapia influisce sul sistema immunitario e modifica la biologia del tumore. La speranza è poter aprire nuovi orizzonti nel campo dei modelli predittivi con l’obiettivo di attivare terapie sempre più personalizzate”.