Tumori: colon-retto, con prevenzione 8.000 vite salvate

ROMA – ”Con la prevenzione possiamo dimezzare la mortalita’ per il tumore del colon-retto, il che vuol dire 7-8000 vite risparmiate l’anno, su circa 19.000 decessi; la diagnosi precoce da’ il 75[%] di probabilita’ di guarigione mentre se tardiva le chance si riducono al 25[%]”.   
E’ quanto riferito da Filippo Custureri, ordinario di Chirurgia generale dell’universita’ La Sapienza di Roma e coordinatore di una campagna informativa e diagnostica che in in 4 mesi ha effettuato piu’ di 15.000 visite gratuite.
In base ai dati raccolti e’ stato creato il primo misuratore di rischio ‘made in Italy’ per questo tumore, tarato su abitudini alimentari e stili di vita tipici del Bel Paese ed e’ emerso che il 5[%] dei visitati aveva rischio alto, il 50[%] rischio medio, e solo il 45[%] rischio basso, inoltre che in Italia si fuma ancora troppo, ci si muove poco, si beve poca acqua, e si mangia poca frutta.
Il successo dell’iniziativa ribadisce l’importanza del ruolo dei media nel promuovere la prevenzione, ”ci impegneremo affinche’ le prossime campagne abbiano ancora piu’ successo e perche’ si affermi in Italia una vera cultura della prevenzione”, ha dichiarato il presidente della Commissione Cultura della Camera Pietro Folena.
La settimana di visite e di sensibilizzazione e’ stata ‘salva-vita’: l’1-2[%] dei visitati risultava avere un cancro ai primissimi stadi di sviluppo e quindi e’ in corso di trattamento, inoltre oltre la meta’ era a rischio, alcuni presentavano lesioni precancerose (polipi), ha spiegato Massimo Mongardini, chirurgo colonproctologo del Policlinico Umberto I di Roma, ricordando che nel 20-30[%] dei casi i polipi possono trasformarsi in tumore.
L’elaborazione di parte dei dati raccolti nel corso della settimana, ha riferito Renato Coppi della Facolta’ di Scienze Statistiche dell’ateneo romano, ha permesso anche di elaborare una classifica tutta italiana dei fattori di rischio, i principali sono le malattie croniche intestinali, precedenti diagnosi di polipi, il fumo (rischio alto con piu’ di 10 sigarette al giorno), dieta povera di frutta e verdura, la scarsa attivita’ fisica. Mettendo insieme questi e’ altri fattori, ha spiegato Coppi, ne’ uscito il primo indicatore di rischio complessivo su dati italiani, che potra’ essere utile, se sara’ validato, per misurare il rischio individuale di ammalarsi.

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