Tumori: da cure ad apparecchi, bilancio positivo oncologi

ROMA – In Italia l’87% delle oncologie ha un servizio di assistenza domiciliare, ma nel 40% delle strutture mancano le radioterapie. Sono questi i numeri principali del quarto libro bianco Aiom (associazione italiana di oncologia medica), presentato oggi a Roma. L’ASSISTENZA DOMICILIARE: un’oncologia del Nord tratta a casa in media 200 pazienti, 148 al Sud-Isole, 118 al Centro. Dal 2001, i servizi riabilitativi (passati dal 4,6% al 41,7% odierno) e quelli per i malati terminali hanno compiuto i progressi maggiori: le strutture per terapie anti-dolore sono quadruplicate, arrivando all’80% dei casi nel 2009, dal 70% nel 2005 e dal 20% nel 2001. Il 33% delle strutture italiane dispensa farmaci per la cura dei tumori a casa. LE APPARECCHIATURE: Per quanto riguarda le attrezzature diagnostiche, Risonanza Magnetica (RM), Tomografia (Pet) e
scintigrafia sono rispettivamente presenti nel 90%, 32% e 61% delle oncologie, mentre molto piu’ diffusi sono ecografo, Tac, mammografo e altre apparecchiature laboratoristiche. Progressi piu’ lenti negli apparecchi per radioterapia, presenti nel 60% delle strutture. I COSTI E LA RICERCA: In 4 anni la spesa per farmaci oncologici sostenuta dagli ospedali e’ quasi raddoppiata, passando da 1,2 milioni di euro del 2004 a 2,2 milioni del 2008. Per il personale invece ogni struttura ha speso nel 2008 piu’ di 1.152.000 euro l’anno (su 53 centri che hanno fornito il dato), mentre nel 2004 (pero’ con 120 strutture esaminate) era 914.190 euro, con un differenziale di +30% circa. Il 48% (37% nel 2004, 40% nel 1999) delle Unita’ di oncologia medica italiane riceve finanziamenti a favore della ricerca. Alle regioni del Nord nel 2008 e’ giunto il 54% dei finanziamenti (nel 1999 il 59%), al Centro nel 2008 il 24% e nel 1999 il 26%, e al Sud-Isole il 23% nel 2008 e il 15% nel 1999. IL PERSONALE: Ogni centro italiano puo’ contare in media su quasi 6 medici strutturati di cui piu’ di 5 (5,2 e’ la media) medici oncologi (3,5 nel 2005, 3,4 nel 2001) e su 1,3 psicologi in media. Le donne-oncologo nel 2000 erano il 40%, mentre oggi sono il 54%. Gli infermieri professionali sono passati da 8,6 in media per centro oncologico nel 2001 ai 13 attuali. 

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