BRUXELLES – In Europa e’ ancora insufficiente la politica di prevenzione attuata dai singoli Stati nella lotta contro i tumori in quanto ogni anno nell’Ue ”vengono realizzati meno della meta’ del numero minimo di test raccomandati”. I numeri parlano chiaro: ogni anno sono 3,2 milioni i nuovi casi di tumore diagnosticati tra i cittadini europei, ma sono anche piu’ di 1,2 milioni i malati che perdono la vita. Di fatto, e’ come se la citta’ di Brescia con l’intera provincia scomparissero dalla carta dell’Europa. Il quadro sull’andamento del depistaggio dei tumori in Europa (con un’attenzione particole per i tumori di seno, collo dell’utero e al colon-retto) e’ stato presentato oggi a Bruxelles su
iniziativa della commissaria europea alla sanita’, Androulla Vassiliou. Si tratta del primo rapporto sulla situazione in Europa rispetto alle raccomandazioni in materia di prevenzione dettate cinque anni fa dal Consiglio dei ministri della salute dell’Ue. Da allora dei progressi incoraggianti sono stati fatti – anche in Italia – ma mancano o non sono ancora completati molti dei programmi di depistaggio sistematici.
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