Tumori infantili, dal 1990 al 2006 oltre 700 casi nelle Marche

FANO – I casi di tumore in soggetti di et? compresa tra 0 e 19 anni nelle Marche dal 1990 al 2006 sono 748. Questo il dato drammatico che emerge dalla risposta ad una interrogazione in Consiglio regionale presentata dal consigliere regionale Pdl Giancarlo D’Anna sull’aumento dei tumori infantili nelle Marche. La frequenza totale dei tumori infantili ? stata nel dettaglio di 574 casi (319 maschi e 255 femmine) mentre quella negli adolescenti di 174 (99 maschi e 75 femmine). Dalla ricerca risulta che ?i bambini si ammalano più frequentemente nella Asl 13 (Ascoli Piceno) e in quella N.3 di Fano?, seguono le altre zone. "Dati drammatici" li ha definiti D’Anna ricordando, tra l’altro che il capoluogo di Regione, Ancona, ? al terzo posto nella classifica delle città più inquinate da PM10 in Italia. "Grave" secondo l’esponente del Pdl "la mancanza di provvedimenti seri ed efficaci contro le PM10, l’amianto, il radon. Sulle PM10 nonostante i continui sforamenti non si registrano miglioramenti della qualit? dell’aria". "Sull’amianto oltre 400 scuole della Regione vedono la presenza della fibra cancerogena. Sul radon (gas radioattivo cancerogeno) solo all’inizio degli anni ’90 ? stato effettuato un monitoraggio ma solo in 239 abitazioni e non in edifici pubblici. Il grido d’allarme riguarda anche i fondi a disposizione del Rtiam (Registro Tumori Infantili e negli Adolescenti delle Marche) infatti da diversi anni non riceve più dalla Regione contributi finanziari di alcun genere, n? dispone di personale e di supporto fornito dal Servizio sanitario regionale?. Alla domanda del presidente del consiglio se soddisfatto della risposta all’interrogazione D’Anna ha risposto ?come si pu? essere soddisfatti nel conoscere che 748 tra bambini e adolescenti si sono ammalati di tumore e come si pu? essere soddisfatti della mancanza di seri provvedimenti per ridurre seriamente l’inquinamento che ? tra le principali cause dei tumori? Urgono provvedimenti seri ed immediati per fermare questa preoccupante tendenza?- ha concluso D’Anna.

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