ROMA – Colpire, tra le cellule tumorali, soltanto quelle capaci di moltiplicarsi, e’ il nuovo bersaglio della lotta contro il cancro. ”Non tutte le cellule tumorali sono cattive allo stesso modo, alcune lo sono di piu’ e sono quelle che danno origine al cancro”, ha detto del Beth Israel Deaconess Medical Center di Boston e Harvard University, nel congresso della Federazione italiana delle scienze della vita (Fisv), che fino a sabato 27 settembre riunisce 14 societa’ scientifiche sotto la presidenza di Lucio Luzzatto. Le cosiddette cellule staminali del cancro sono il nuovo bersaglio di farmaci vecchi e nuovi e la lotta a questa malattia sta subendo un cambiamento profondo: ”quello che sta emergendo – ha osservato Pandolfi – e’ che la strategia adottata finora di eliminare fino all’ultima cellula cancerosa non e’ quella vincente e che vanno colpite soltanto le cellule capaci di rigenerare il tumore. Finche’ queste non vengono distrutte c’e’ il rischio di recidive”. La nuova strategia consiste allora nel risvegliare le cellule staminali, apparentemente dormienti in quanto proliferano meno delle altre cellule cancerose, abituale bersaglio dei farmaci piu’ comuni. Una volta svegliate e attivate, le staminali dei tumori possono quindi essere aggredite con i farmaci antitumorali tradizionali.
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