SANTA MARGHERITA (GENOVA) – Il carcinoma mammario e? una delle forme di tumore che stanno maggiormente beneficiando dell?avvento degli anticorpi monoclonali, i farmaci biologici che hanno la capacita? di individuare e colpire selettivamente le cellule malate senza danneggiare quelle sane. A trastuzumab, il primo anticorpo monoclonale utilizzato contro un tumore solido, impiegato sia nelle fasi avanzate sia in quelle precoci della malattia, si e? di recente affiancato un altro farmaco, bevacizumab, che sta dimostrando benefici significativi nelle forme avanzate di tumore al seno.
E? quanto emerge da un convegno medico, che vede riuniti a Santa Margherita oltre 100 tra i massimi oncologi italiani per fare il punto sugli straordinari risultati ottenuti nella cura di questa malattia e per tracciare i prossimi traguardi.
?Trastuzumab ha cambiato la storia della malattia per le pazienti affette da un gruppo di tumori al seno particolarmente aggressivo, i tumori HER2 positivi – afferma Paolo Pronzato, Direttore Oncologia Medica A presso l?Istituto Nazionale per la Ricerca sul Cancro di Genova -. Si tratta del farmaco piu? importante per guarire le pazienti HER2 positive quando somministrato prontamente dopo l?intervento chirurgico?.
Questi tumori, che rappresentano circa il 20-30[%] di tutti i casi di tumore alla mammella, sono caratterizzati da una progressione molto rapida ed un?eta? di insorgenza piu? precoce rispetto agli altri tipi di tumore al seno. ?Trastuzumab blocca e inibisce il recettore HER2, riducendo notevolmente il rischio di recidive – osserva Pronzato -; tra l?altro questo risultato si ottiene praticamente senza gli effetti collaterali piu? fastidiosi?.
La particolarita? di bevacizumab e? di agire ?affamando il tumore?, lasciandolo cioe? senza rifornimento di sangue grazie alla capacita? di interferire con l?angiogenesi, il meccanismo attraverso cui il tumore favorisce la crescita di vasi sanguigni che lo riforniscono di ossigeno e sostanze nutritive.
La prossima sfida, valutata dagli oncologi riuniti a Santa Margherita, e? quella di combinare gli effetti degli anticorpi monoclonali. ?L?idea e? di distruggere le cellule tumorali colpendole su piu? fronti. Sono in corso studi clinici internazionali per confermare questa possibilita?? afferma Pronzato.
In Italia ogni anno vengono diagnosticati circa 39.000 nuovi casi di tumore al seno, il piu? diffuso dei tumori femminili e il secondo fra tutti i tumori
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