Viaggiare in tutto il mondo attorno ad una tavola imbandita

Le Case di Peter Pan come sapete non vanno in vacanza, sono aperte 365 giorni all’anno, 24 ore su 24! Ma qui di certo non manca mai l’occasione di viaggiare in tutto il mondo attorno ad una tavola imbandita accompagnati dai sapori di chi viene da lontano e condivide con noi il periodo della malattia. Nell’attesa di poter tornare presto a casa si passano le serate anche mangiando cibi ghiotti che ci fanno conoscere Paesi e sapori nuovi, s’imparano ricette da portare in valigia quando si rientra insieme al calore e alla serenità che serate come queste lasciano nei cuori. Se non si può partire cosa c’è di meglio che farlo con la fantasia? Forza, salite a bordo anche voi e viaggiate tra i profumi delle nostre due ultime cene, si parte per la Romania e il Venezuela!

Leggete i racconti dei volontari che hanno contribuito a realizzarle….

“Il caffè della Peppina non si beve la mattina…”. Come ogni giovedì varchiamo il portone verde della Casa di Peter Pan aguzzando i cinque sensi per sondare gli umori della casa. Pochi passi e un andirivieni frenetico e festoso di grandi e piccini ci travolge immediatamente mentre un delizioso profumino – mmmhmmm – riempie l’aria stuzzicando il nostro appetito. Ma… sono solo le 16:30! Niente pisolino oggi? “Wendy!!! (le Wendy siamo noi, i volontari con l’immancabile maglietta gialla che ogni pomeriggio allietano il tempo libero dei bambini). “Siamo al lavoro da questa mattina alle 6.00!!” gridano in coro le mamme con una voce squillante, per niente fiaccata dalla levataccia mattutina e dal calore dei fornelli. Eh già, oggi, 2 agosto – impossibile dimenticarlo, la casa è tappezzata di coloratissime locandine-evento: “Cena multietnica a Peter Pan!!!”

La vista della cucina è un piacere per gli occhi e per il naso, un improvviso languorino spinge le nostre mani verso un vassoio stracolmo di invitanti pasticcini…”Via la mano! Prima delle 20:00 non si tocca nulla!”. Le mamme sono sempre le mamme: rumene, italiane, venezuelane, albanesi. Gelose delle loro creazioni gastronomiche, ci spingono fuori dal loro reame. E allora, mogie mogie, non ci resta che distogliere il pensiero da tante leccornie e scatenarci con i piccoli ospiti: tutti in giardino, si giocaaa!!! Con i piccini si intonano canzoni dello Zecchino d’Oro – quelle dei nostri tempi – e  in tutta la casa echeggiano cori contagiosi. Iniziano i bimbi: “Il caffè della Peppina non si beve la mattina…” e i grandi rispondono: “Né col latte, né col thè, ma perché perché perché…??” Ecco qui il tormentone dell’estate!

Complice la musica, i più grandicelli si mostrano subito super eccitati correndo, sono instancabili in lungo e in largo per il giardino. “Nascondino tradizionale”, “No, nascondino al contrario”,”Nooo, nascondino con la palla”: metterli d’accordo sulle loro fantasiose e divertenti proposte non è sempre facile ma alla fine ce la caviamo benone.

Corri di qua e corri di là, le ore scorrono, per fortuna vista la ricca cenetta che ci attende… La luce calda del tramonto trasteverino avvolge ormai la casa e il brusio proveniente dalla cucina riaccende la fame di noi Wendy, ancora più intensa dopo il pomeriggio di attività fisica. Ma questa volta non siamo le sole a mostrare segni di insofferenza! I papà fanno la spola tra il giardino e il salone, portando continuamente lo sguardo all’orologio. Rompiamo gli indugi: “Che ne dite di apparecchiare?”. E vai, tutti all’opera! La casa si trasforma in un operoso formicaio e ognuno dà una mano come può. Occhio ai più piccoli, che pur di aiutare s’inerpicano fin sugli scaffali più alti alla ricerca di piatti e bicchieri! Risultato? Una colorata tavolata che si snoda come un lungo serpente dal salone fin quasi alla porta d’ingresso! Ma quanti siamo?! TANTI TANTI TANTI!!!

Tutto è pronto e come in ogni famiglia alle 20:00 in punto tutti si accomodano al loro posto, non mancano spinte e sgomitate per accaparrarsi le sedie più ambite, in certi casi il bon ton lascia un pò a desiderare! Insomma, c’è quanto serve per iniziare, ma il suono di risolini complici che arriva dalla cucina suggerisce che le cuoche si stanno prendendo gioco dei loro golosi e affamati commensali. Ci fanno penare ancora qualche minuto, ma poi finalmente, ecco entrare i primi vassoi colmi di prelibatezze del Nuovo e del Vecchio Mondo! La fierezza delle mamme è tutta nel loro sguardo quando vengono accolte da un fragoroso applauso!

MENU DELLA SERATA:

Per cominciare AREPA, piccole croccanti e morbide focaccine venezuelane fatte con farina di mais, farcite in mille modi diversi. Arepa con tonno e pomodoro; arepa con prosciutto; arepa con formaggio; arepa con fagioli neri; arepa con carne macinata;  arepa con verdure; arepa, arepa, arepa…

L’inizio è davvero delizioso! Tutti sembrano gradire, compresi i più piccoli che riempiono i loro piatti con simpatica avidità, difendendo il loro bottino dallo sguardo poco rassicurante dei grandi ancora più affamati!

Nel giro di pochi minuti le ben ottanta arepa preparate dalle mamme venezuelane – vederle all’opera nel pomeriggio, mentre impastavano e davano forma alle loro creazioni con movimenti rapidi ed esperti è stato un vero incanto – spariscono dai vassoi e tutti reclamano la seconda portata!

Piatto rumeno: BRODO DI POLPETTE E VERDURE, una vera bontà tanto che, nonostante la calura romana, qualcuno chiede il bis. Lo sguardo delle cuoche rumene si posa, indagatore, su ogni commensale alla ricerca di consenso e approvazione, ma la voracità con cui tutti gustano la propria, giusta razione, vale più di ogni possibile parola!

E allora, tutto qui?  Ma sono davvero insaziabili questi convitati…

Vai con la terza pietanza, altro piatto noto della cucina rumena: INVOLTINI DI VERZA CON RIPIENO DI RISO E CARNE MACINATA. “Mmmhhhmmmm, posso averne ancora uno?”. Richiesta unanime. Si dividono le ultime porzioni così da accontentare tutti. I sapori di cucine tanto distanti si fondono e si confondono in un amalgama squisito ed è un vero piacere per il palato!

Non può mancare il contributo italiano: INSALATONA SUPER RICCA, preparata da Maurizio, uno dei Trilly, i volontari che fanno da supporto proprio ai genitori con le loro chiaccherate, il suo è il turno del giovedì e stasera gli va davvero bene! Un piatto fresco che con il suo gusto delicato prepara le nostre bocche per il DESSERT!!!

Finalmente gli invitanti pasticcini, ancora una prelibatezza rumena, che ci erano stati negati al nostro arrivo ricompaiono affastellati su vassoi coloratissimi: il gusto è davvero all’altezza del loro aspetto, anzi di più!!! Il morbido impasto ricoperto di uno strato sottilissimo di zucchero a velo racchiude un buonissimo cuore di mele e cannella…Un gusto dolcissimo che in piena estate evoca piacevole immagini autunnali! Magia dei sapori… Un successo strepitoso! A testimoniarlo la ressa  attorno alle cuoche: tutti a supplicarle di poter avere la ricetta, in primis la sottoscritta Wendy scribacchina che, taccuino alla mano, annota con precisione ingredienti e quantità.

Din Don!! Ma chi è a quest’ora? Il Trilly Massimiliano, con un po’ di ritardo, arriva con l’immancabile, dolce regalo a fare il suo turno. Non è giovedì infatti senza la sua buonissima torta con cocco e cioccolato. Peter Pan è anche questo: ricorrenti e attesi momenti settimanali.

Si rompono le righe: i brontolii nei nostri stomaci sono stati sufficientemente zittiti e piano piano iniziamo a mettere in ordine. Prima, però, ancora un applauso e un “ip-ip-urrà” per le nostre bravissime cuoche che tradiscono la commozione  ma non nascondono la soddisfazione e l’orgoglio con i loro larghissimi sorrisi.

Poi tutti in giardino a gustare il sorbetto al cocomero dell’unico cuoco-papà italiano della serata, sotto il cielo stellato di una Roma oramai tiepida e silenziosa. Chiacchiere e risate ad ogni angolo, qualcuno torna a intonare vecchie canzoni dello Zecchino d’Oro. La buonanotte arriva per tutti dalla vocina assonnata della più piccola della casa – Alice – che dopo aver corso, cantato e giocato, passando tra le braccia di tutti, stretta nell’abbraccio della sua mamma, continua “Il caffè della Peppina…”, lasciando andare le sue ultime energie. A malincuore, raccogliamo le nostre cose e ci avviamo verso l’uscita seguiti dai pochi ancora svegli: ai tanti gusti assaporati si accavallano ora i saluti ripetuti, sorridendo, in tante lingue differenti. La bellezza più grande è negli sguardi luccicanti e pieni di gioia di ognuno di noi. Silenziosamente, ancora una volta, GRAZIE Peter Pan!

La vita nelle nostre Case è bella anche per questo, perché è semplice e naturale, come stare una sera d’estate attorno ad una tavola imbandita insieme a persone amiche. Perché la strada della guarigione passa anche da qui. Buon ferragosto a tutti, domani non mancherà di certo un ricco pranzetto, stamattina già si parlava di spesa e di pollo con i peperoni….

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