Oncologia pediatrica: numeri, nuove terapie e accoglienza
Ogni anno, la terza domenica di maggio, la Giornata Nazionale del Malato Oncologico richiama l’attenzione su chi si trova ad affrontare, direttamente o accanto a una persona cara, un percorso di cura lungo e complesso.
È l’occasione per fermarci e ricordare che anche tanti bambini e adolescenti si trovano a vivere, troppo presto, un’esperienza che cambia tutto. E che, prima della malattia, ci sono persone, storie e famiglie che meritano di essere viste e sostenute.
I numeri in Italia
In Italia, ogni anno, vengono diagnosticati circa 1.400 nuovi casi di tumore tra i bambini da 0 a 14 anni, e 800 tra gli adolescenti. Le forme più frequenti sono leucemie acute, tumori del sistema nervoso centrale e linfomi.
Grazie ai progressi della medicina e alla collaborazione tra i centri specializzati, la sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi ha superato l’80%. Un traguardo importante, se pensiamo che negli anni ’60 era inferiore al 30%.
Ma il cammino non è ancora finito: circa un bambino su cinque non riesce a guarire del tutto. Alcuni tumori, come il neuroblastoma metastatico o le neoplasie cerebrali ad alto rischio, restano difficili da trattare. Per questo la ricerca scientifica non si ferma, aprendo strade nuove e promettenti.
Nuove terapie e prospettive
Negli ultimi anni sono state introdotte terapie sempre più personalizzate. Le immunoterapie – come le cellule CAR-T – stanno dando risultati incoraggianti anche nei tumori solidi pediatrici resistenti. Le terapie mirate e la protonterapia permettono di colpire le cellule malate con maggiore precisione, riducendo gli effetti collaterali.
La direzione è chiara: curare meglio, con meno impatto sulla qualità della vita, offrendo a ogni bambino una prospettiva di futuro che non sia fatta solo di cure, ma anche di scuola, gioco, relazioni e sogni da inseguire.
Il ruolo delle reti oncologiche
Un altro punto chiave, evidenziato anche nel XVII Rapporto FAVO, riguarda la necessità di rafforzare le reti oncologiche regionali, affinché ogni bambino – ovunque si trovi – possa accedere alle cure migliori, senza disparità territoriali.
La legge di bilancio 2025 ha sancito l’importanza della partecipazione attiva delle associazioni di pazienti nella definizione delle politiche sanitarie. Ma perché ciò diventi realtà, è necessario che tutte le Regioni attivino concretamente le reti oncologiche e il Coordinamento Generale previsto dal Ministero della Salute. Perché l’equità nelle cure non può più essere rimandata.
Oltre l’ospedale: accoglienza e normalità
Quando una diagnosi obbliga una famiglia a spostarsi per curare un figlio, serve più di medici e terapie. Serve un contesto in cui sentirsi accolti, ascoltati, accompagnati. Serve un luogo dove poter continuare a vivere, nonostante tutto.
È qui che entra in gioco il lavoro quotidiano di realtà come Peter Pan ODV, che da oltre 30 anni offre accoglienza gratuita a bambini e adolescenti malati di cancro e alle loro famiglie, che arrivano a Roma da tutta Italia e dal resto del mondo.
Le nostre Case non sono solo stanze in cui dormire, ma luoghi in cui si gioca, si studia, si cucina insieme, si condividono paure e speranze. Dove ogni bambino può continuare a essere bambino, anche durante un percorso difficile. Dove nessuno resta solo.
Un impegno che continua
In questa giornata, vogliamo ribadire un messaggio semplice ma fondamentale: dietro ogni numero c’è un volto, una storia, una speranza.
E ogni bambino ha diritto non solo a cure adeguate, ma anche a un tempo di malattia vissuto con dignità, affetto e serenità.
Un diritto che chiama in causa tutti noi: istituzioni, operatori sanitari, associazioni, volontari e cittadini. Perché insieme, davvero, possiamo costruire un futuro più giusto, più umano e più vicino a chi ne ha bisogno.