ROMA – Le native terapeutiche ad un
bimbo ”su misura” ottenuto con selezione degli embrioni per
poter effettuare un trapianto di midollo, sono numerose. Lo
afferma l’oncoematologo Franco Locatelli dell’ospedale Bambino
Gesu’ di Roma.
”Dal punto di vista scientifico – spiega Locatelli – la
tecnica di trapianto dopo selezione degli embrioni non e’ nuova
ed e’ stata messa a punto negli Stati Uniti alcuni anni fa. E le
chance per evitare le numerose riserve bioetiche di una
procreazione con selezione degli embrioni sono disponibili”.
L’anemia di Fanconi e’ una malattia genetica legata ad un
difetto trasmesso dai genitori e il trapianto di cellule
staminali del sangue e’ l’unica terapia in grado di guarire
all’85% dei casi.
Secondo l’esperto il trapianto puo’ essere effettuato nel 25%
dei casi da un fratellino compatibile; se questa opzione non e’
possibile si richiede aiuto al registro internazionale dei
donatori e vi si trova risposta nel 60% tra coloro che vi
accedono; oppure ci sono trapianti possibili da sangue del
cordone non consanguinei e anche da mamma o papa’ parzialmente
compatibili. ”Insomma – dice Locatelli – con queste differenti
tecniche le chance oggi sono numerose anche perche’ la
fecondazione artificiale con selezione degli embrioni e’
difficile da accettare o da compr ere per le riserve bioetiche
che comporta. Gli embrioni non idonei e scartati che rimarranno
nei congelatori a vita hanno solo il torto di non essere
compatibili e questo per me e’ deprecabile”.
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