Gli adolescenti sono abbastanza informati sul cancro

È quanto emerge dal ciclo di workshop “Fatti Vedere” organizzati in 14 città italiane. Ancora in pochi, però, interpellano il medico nel momento in cui compaiono sintomi privi di spiegazione
Sanno cos’è un tumore, anche se non hanno una cognizione esatta di quanto la malattia sia diffusa in età adolescenziale. Usano la rete, più che la famiglia, per andare a caccia di informazioni sul proprio stato di salute. Ma sono ancora troppo attendisti di fronte ai campanelli di allarme che possono giungere dal corpo: «Perché c’è sempre la speranza che un dolore possa passare presto».
Gli studenti italiani sono consapevoli che il cancro possa colpire anche i bambini (1400 nuove diagnosi annue) e gli adolescenti (800). Ma in materia di sensibilizzazione di strada da fare ce n’è ancora tanta. È questa la sintesi che emerge dal ciclo di workshop cinematografici “Colpa delle Stelle”, condotti dalla Fondazione Umberto Veronesi in collaborazione con SIAMO (Società Scientifiche Italiane insieme per gli Adolescenti con Malattie Onco-ematologiche) durante il mese di febbraio. Tutti gli appuntamenti prevedevano la proiezione del film diretto da Josh Boone e un successivo dibattito in cui sono stati coinvolti oncologi, psiconcologi e adolescenti (soltanto a Milano) con alle spalle un tumore. Obiettivo degli incontri: sensibilizzare i ragazzi (di età compresa tra 14 e 19 anni) sul tema della prevenzione oncologica, incoraggiandoli a non trascurare i sintomi sospetti e ad adottare uno stile di vita sano per mantenersi in perfetta salute anche in futuro. I workshop hanno toccato 14 città italiane in cui la Fondazione Umberto Veronesi è presente con le delegazioni: Novara, San Benedetto del Tronto, Arezzo, Viareggio, Venezia, Vibo Valentia, Teramo, Atri, Trieste, Roma, Terni, Como e Torino. Quattro, invece, gli appuntamenti organizzati a Milano. Elevato è stato il tasso di interazione mostrato dai ragazzi, molti dei quali per la prima volta alle prese con un incontro di sensibilizzazione sul tema delle malattie oncologiche.
Il livello generale di conoscenza dei ragazzi è risultato soddisfacente. Molti avevano visto il film già lo scorso anno, nel momento della sua uscita nelle sale. Diverse le curiosità sollevate in sala, da Como a Vibo Valentia: «Qual è il ruolo dell’inquinamento nell’insorgenza dei tumori?», «Con quali controlli possiamo sentirci al sicuro?», «Le conseguenze psicologiche della malattia possono influire sulle terapie?», «Chi si occupa di dare comunicazione della diagnosi a un adolescente?». Agli specialisti intervenuti è toccato dare rassicurazioni ai ragazzi, ma pure far presente che per molte domande la scienza non ha ancora trovato una risposta. L’invito a non trascurare i segnali che giungono dal proprio corpo è giunto all’unisono. «Una stanchezza troppo prolungata, un dolore privo di una causa, un dimagrimento eccessivo: sono questi i segni da non trascurare».
L’occasione è stata propizia per portare avanti l’iniziativa di raccolta fondi di cui s’è fatta carico la Fondazione Umberto Veronesi per realizzare un’area ludico-ricreativa dedicata ai pazienti adolescenti all’interno dell’ospedale pediatrico “Giovanni di Cristina” di Palermo. In questo modo i giovani pazienti in cura avranno uno spazio in cui svolgere le stesse attività dei loro coetanei sani, conoscersi, stringere amicizie e svolgere (quando possibile) attività fisica.
Fabio Di Todaro
Fondazione Umberto Veronesi
iodonna.it 9.3.16

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