MILANO – In Italia ”non esiste ancora una legge nazionale che istituisca formalmente i Registri tumori e permetta loro di accedere legalmente ai dati che producono le statistiche sanitarie italiane”. A segnalarlo e’ una nota dell’Associazione italiana registri tumori (Airtum). ”Questi dati – spiega l’associazione – sono presenti nei sistemi informativi regionali, in quelli delle aziende sanitarie, nei servizi di anatomia patologica e nelle cartelle cliniche”. Negli anni passati i Registri hanno avuto accesso alle informazioni necessarie ”seppur in via informale” e sono stati validati e riconosciuti a livello nazionale e internazionale. Eppure, il Ministero della salute ”fa continuamente ricorso ai dati dei Registri” per mettere ad esempio a punto ”i piani di prevenzione dei tumori e organizzare programmi di screening”. Per questo, ”lasciare che una procedura cosi’ delicata si basi su un passaggio di dati privo della necessaria copertura legislativa ? continua l’associazione – e’ alla lunga insostenibile”, tant’e’ che ”negli ultimi tempi Regioni e istituzioni sanitarie sono sempre meno disponibili a fornire i dati per la registrazione dei tumori, e i Registri rimangono privi di dati su cui lavorare”. Il rischio e’ quello del blocco totale della raccolta di informazioni aggiornate e affidabili, che porterebbe a non poter piu’ monitorare la sopravvivenza dei malati e non permetterebbe di calcolare nel tempo l’andamento dei tumori che insorgono in Italia.
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