ROMA ? Nella lotta ai tumori ”l’Italia e’ messa molto bene. I dati sulla sopravvivenza a cinque anni sono positivi e rappresentano un buon indicatore del valore dell’oncologia italiana, da sempre elevato”.
E’ il commento di Franco Berrino, dell’Istituto tumori di Milano, coordinatore dello studio ‘Eurocare 4′, che ha analizzato le percentuali di sopravvivenza a cinque anni in 2,7 milioni di adulti colpiti da cancro in 23 Paesi europei. Lo studio, in collaborazione con il nostro Istituto superiore di sanita’, oltre ai dati italiani ha raccolto i numeri di centinaia di registri tumori europei.
In generale, spiega Berrino all’ADNKRONOS SALUTE, i dati mostrano come ”sono i Paesi che destinano alla sanita’ maggiori risorse, a ottenere i risultati migliori”. Fanno eccezione la Danimarca e la Gran Bretagna, dove il problema e’ rappresentato da un sistema sanitario che ”ormai fa acqua”, afferma Marco Pierotti, direttore scientifico dell’Istituto tumori di Milano. Non solo. ”La sopravvivenza – aggiunge Pierotti – e’ legata anche alla dotazione tecnologica. I Paesi che vantano i migliori risultati contro i tumori, sono quelli con il maggior numero di Tac e altri strumenti per la diagnosi precoce”.
Ribadendo che per l’Italia si tratta di un ”dato storico, visto che la nostra oncologia e’ di ottimo livello”, Pierotti sottolinea pero’ che ”se di cancro si guarisce sempre di piu’, allo stesso tempo ci si ammala di piu’. La diffusione dei tumori sta aumentando in modo drammatico, percio’ il vero problema e’ investire piu’ possibile nella prevenzione”.
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