MILANO – Italiane bocciate quanto a cura per la propria salute. Solo una donna su due va regolarmente dal ginecologo, e per le under 35 la percentuale scende al 43[%]. Inoltre, una giovane su cinque (19[%]), tra i 15 e i 35 anni, dal ginecologo non ci e? mai stata. Ancora peggiori i dati sul
pap-test, visto che una donna su quattro non l?ha mai fatto. E? quanto emerge da un?indagine realizzata da Tomorrow Swg su 2 mila donne tra i 15 e i 54 anni, e presentata oggi a Milano
alla presenza tra gli altri dell?oncologo Umberto Veronesi, in un incontro per chiarire se le donne siano o meno consapevoli del legame tra il virus del papilloma umano (Hpv) e il cancro al collo dell?utero. L?indagine e? stata commissionata da GlaxoSmithKline, azienda farmaceutica produttrice di uno dei due vaccini contro Hpv appena commercializzati anche in Italia. Secondo i dati, un quarto delle donne va dallo specialista solo quando ha dei problemi, mentre il 17[%] delle donne ha fatto il pap-test, un
esame per scoprire l?eventuale infezione da papilloma, una volta sola nella vita. Insomma, anche se il 92[%] delle intervistate considera la prevenzione ?fondamentale per giocare d?anticipo sui tumori?, all?atto pratico le italiane sembrano fare poco o nulla per prevenire eventuali problemi.
?Ogni anno – ha detto Veronesi – muoiono in Italia 1.500 persone per il tumore al collo dell?utero, e molto e? ancora dovuto alla negligenza. Se tutte le donne facessero il pap-test,
i numeri crollerebbero drasticamente?. Il 70[%] delle donne, ha aggiunto Veronesi, contrae l?Hpv durante i primi rapporti sessuali, e dopo 6-24 mesi lo elimina grazie alle proprie difese naturali. ?Ma non sempre va cosi?, e in una percentuale di donne l?infezione permane e dopo anni puo? dare origine al tumore. Con l?Hpv-test, associato al pap-test, oggi la neoplasia puo? essere scoperta in fase precocissima, e percio? guarita al 100[%]. A queste due formidabili armi di prevenzione si aggiunge adesso il vaccino: controindicazioni non ce ne sono, effetti collaterali nemmeno, ed e? la stessa strada maestra percorsa per debellare il vaiolo, da difterite e la polio?.
Secondo l?indagine ?le piu? attente alla prevenzione sono le donne del nord e del centro Italia, soprattutto le mamme di una figlia, le donne in carriera e le casalinghe. Al contrario le
single, le libere professioniste, le commercianti e le donne con molti figli, probabilmente perche? particolarmente impegnate, tendono a dimenticare piu? facilmente i controlli?. A preoccupare gli esperti e? soprattutto la scarsa attenzione alla prevenzione delle giovani, che parlano di questi problemi in
famiglia solo nel 15[%] dei casi, che raramente chiedono informazioni al medico di famiglia (8[%]) e che si fidano soprattutto delle amiche (36[%]). Oltre a sensibilizzare sull?importanza della prevenzione e di periodiche visite dal ginecologo, ?io ritengo che abbiamo il dovere morale di avvicinare tutte le nostre adolescenti e quante piu? donne giovani al vaccino contro l?Hpv – ha concluso Veronesi – e vorrei invitare le madri, le insegnanti, le donne medico e ogni donna che ha un ruolo che incide sul comportamento femminile, a convincere se stessa e le altre che non bisogna rinunciare a questa occasione che la ricerca scientifica ci offre?.
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