MILANO – Per dare al malato di tumore una migliore assistenza a domicilio, mettendolo al centro delle cure di cui ha bisogno e dando piu? sostegno alla sua famiglia, la Regione Lombardia ha finanziato un progetto sperimentale informatizzato, a cui partecipano l?ospedale San Gerardo di Monza, l?Asl di Milano 3, le associazioni di volontariato e alcuni enti locali del distretto di Monza e Cinisello Balsamo. Il progetto si rivolge sia ai malati di tumore adulti che a quelli in eta? pediatrica e, spiegano dal San Gerardo, ?oltre a verificare l?impatto economico dell?assistenza domiciliare per uno sviluppo futuro, si pone l?obiettivo di integrare le diverse figure professionali coinvolte, come il medico specialista ospedaliero, l?infermiere professionale ospedaliero, il medico o il pediatra di famiglia, il personale delle Asl e i servizi sociali, valorizzando e ottimizzando al meglio le specifiche competenze di ognuno?. Al centro di tutto ci sono le attenzioni per il malato: ?Il paziente potra?, infatti, disporre delle migliori cure e attenzioni da parte del personale addetto nella tranquillita? e nel calore della propria casa, circondato dalla propria famiglia, senza dover sottostare a orari di visita?. Per la sperimentazione sono in via di selezione diversi pazienti dell?ospedale San Gerardo, scelti tra i malati adulti con tumori solidi in fase terminale trattati con radioterapia e oncologia medica, e tra i degenti adulti e pediatrici affetti da tumori del sangue (come ad esempio le leucemie) sottoposti a chemioterapia o alle cure palliative.?Questa proposta innovativa – continuano i responsabili del progetto – mira principalmente al benessere del malato. Lo studio verifichera?, infatti, anche l?impatto della gestione domiciliare delle cure sul paziente in chemioterapia, confrontando i dati ottenuti con quelli dei pazienti seguiti in day hospital. Verra? analizzata, inoltre, l?incidenza maggiore o minore del verificarsi di infezioni nell?ambiente domestico rispetto a quello ospedaliero?. Per seguire il malato in ogni fase della cura in modo completo e accurato, il progetto si affidera? anche alla tecnologia: ?Il domicilio del paziente – come descrive il San Gerardo – sara?, infatti, dotato di un computer e di una cartella clinica informatizzata, sul quale gli operatori dell?assistenza domiciliare potranno registrare e confrontare le terapie e le cure messe in atto. Il personale potra? essere, cosi?, sempre informato sullo stato di salute del malato seguito, e potra? operare come una vera e propria equipe al suo servizio?. L?organizzazione del processo, conclude il San Gerardo, prevede diverse ed articolate fasi, tra le quali l?acquisizione del consenso informato del paziente; l?accordo con il distretto Asl di competenza, con il medico di famiglia e con i servizi sociali; la compilazione della cartella clinica informatizzata; la verifica delle condizioni ambientali del domicilio; la selezione del personale di competenza, che dovra? far parte dell?equipe assistenziale; l?organizzazione delle attivita? settimanali di ogni figura professionale implicata; e infine l?eventuale coinvolgimento dello psicologo e del personale dei servizi sociali.
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