BARCELLONA – La presenza di un’alta espressione dei geni BRCA 1 nei pazienti con tumore del polmone non a piccole cellule (NSCLC), raddoppia il rischio di morte precoce rispetto a coloro che invece hanno un’espressione genetica bassa. E’ quanto annuncia Rafael Rosell, Direttore della ricerca all’Istituto catalano di oncologia di Barcellona, nel corso del Congresso ECCO.
I geni BRCA 1 sono conosciuti per il loro legame con il tumore al seno ma sembrano giocare un ruolo importante nei pazienti con NSCLC. Infatti possono condizionare anche la scelta della chemioterapia, poich? se il loro livello ? basso, i malati sono più sensibili alla chemioterapia a base di cisplatino, altrimenti sono preferibili molecole antimicrotubuli. "Le nostre ricerche mostrano che i pazienti con un’alta espressione di BRCA1 dovrebbero esser candidati alla chemioterapia adiuvante. Riteniamo che questi geni possano predirre la chemiosensibilit? dei pazienti e quindi indicarci quale cura sia preferibile per quel determinato malato”.
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