ROMA – E’ partita ufficialmente ormai da diversi mesi in tutte le regioni la vaccinazione gratuita anti-Hpv (il papillomavirus responsabile del tumore al collo dell’utero) stabilita dal Ministero della Salute per le ragazze dodicenni, ma le regioni si sono presentate all’appuntamento in ordine sparso, con diverse modalita’ e soprattutto diverse coorti di riferimento, oltre alla classe 1997, che rendono la situazione italiana decisamente "a macchia di leopardo". Secondo quanto riporta una ricognizione delle decisioni regionali sulla vaccinazione anti-Hpv effettuata dal Gruppo Sanita’ Pubblica del Coordinamento Interregionale della Prevenzione, dal Reparto Epidemiologia delle Malattie infettive
del Cnesps e dall’Istituto Superiore di Sanita’, risulta infatti che tutte le regioni e province autonome prevedono l’offerta attiva e gratuita per le dodicenni, per cui il vaccino e’ stato inserito nella fascia H del prontuario farmaceutico nazionale. Ma quattro regioni (Valle d’Aosta, Piemonte, Friuli Venezia Giulia e Toscana) offrono il vaccino gratuito anche a una seconda coorte, compresa tra il 15mo e il 16mo anno di eta’. Poi c’e’ la Basilicata, che offre il vaccino alle 12enni, le 15enni, le 18enni e addirittura le 25enni. Inoltre numerose regioni (14) prevedono il recupero delle tredicenni (classe 1996) nella vaccinazione gratuita: in quattro di queste (Basilicata, Molise, Sicilia e Veneto) l’offerta e’ gia’ attiva. Quasi tutte le regioni (17 su 21) prevedono infine il pagamento agevolato per altre classi di eta’, generalmente (e’ il caso di Lazio, Liguria, Marche, Molise, Trento e Bolzano, Puglia e Sicilia) per le ragazze tra i 13 e i 25 anni.
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