Malattia oncologica: quando il paziente ĆØ il bambino.
Quando un bambino si ammala di cancro ad ammalarsi ĆØ un individuo che, data lāetĆ , non possiede strumenti elaborati di conoscenza per capire ciĆ² che gli sta capitando. Il suo mondo ĆØ la famiglia e la sua malattia si ripercuote su tutti i suoi membri, lui compreso, creando in ciascuno di loro risonanze e tensioni, squilibri e difficoltĆ di gestione delle emozioni.
Famiglia oncologica: perchĆ© la malattia ĆØ un fatto sociale
Spetta dunque alla famiglia, in primo luogo ai genitori, imparare a gestire quanto sta accadendo, i cambiamenti, il percorso di cura, la comunicazione al bambino malato e al resto della famiglia stessa. Non a caso si parla di famiglia oncologica per indicare che una malattia grave di un figlio diventa di fatto la malattia di tutti quelli che gli vivono accanto.
La psicologa Alessandra PortaluppiĀ parla di un vero e proprio trauma che va saputo affrontare nei giusti modi per non rendere ancora piĆ¹ complicato il percorso verso la ricerca della guarigione.
Comunicare la malattia a un bambino: dire sempre la veritĆ
La psicologa pone lāaccento sulla capacitĆ del bambino, a partire dai 4 anni, di comprendere quanto gli sta accadendo e sulla necessitĆ da parte dei genitori e degli altri soggetti, parenti, medici infermieri, di trovare il giusto modo per farlo rendere partecipe in prima persona della malattia. La parola dāordine ĆØ quella di dire sempre la veritĆ .
Ovviamente la veritĆ va comunicata a misura di bambino: le metafore, i cartoni animati, i disegni saranno i supporti a lui piĆ¹ familiare attraverso i quali veicolare le informazioni sulla malattia.
Dovrebbe essere il medico e non i genitori a informare il piccolo della diagnosi: ĆØ lui lāesperto, i genitori entreranno in questo processo di comunicazione subito dopo. I genitori per parte loro non dovranno nascondere le loro emozioni e preoccupazioni perchĆ© i figli sanno leggere sul loro volto e nel loro atteggiamento ciĆ² che non va.
Bambini malati di cancro e “Super-genitori”
Se essere genitori non ĆØ mai facile, essere genitori di bambini malati di cancro ĆØ ancora piĆ¹ difficile. Si dovrebbe cercare di non drammatizzare, nĆ© minimizzare ciĆ² che accade, nĆ© entrare troppo nei particolari della spiegazione della malattia quando non richiesti, nĆ© diventare negazionisti per amore, cioĆØ far finta che non stia succedendo nulla. Questo ultimo atteggiamento puĆ² diventare addirittura pericoloso ai fini di una corretta comunicazione dei sintomi ai medici che potrebbero, a causa di ciĆ², arrivare piĆ¹ tardi alla diagnosi.
Non bisogna essere iperprotettivi nei confronti del figlio malato nĆ© trascurare gli altri figli che vanno invece coinvolti nella ricerca di una strategia familiare comune per supportare al meglio il figlio malato, ma senza sovraccaricare i fratelli di responsabilitĆ .
Ai genitori si richiede dunque veramente grande saggezza e capacitĆ di autocontrollo, in modo da non nascondere le emozioni e le informazioni, ma riuscire a favorirne la comunicazione per il bene di tutta la famiglia.
Quando il malato ĆØ un figlio adolescente
In questa fase della vita tutto si fa piĆ¹ complicato. Il corpo cambia con la pubertĆ , la paura della morte, che prima era assente, ora cāĆØ.Ā Lāadolescente da una parte vuole essere considerato un adulto, dallāaltra ha bisogno di rassicurazioni. CāĆØ bisogno di rispettare i suoi tempi di accettazione della nuova situazione di malato. Per i genitori significa offrire ascolto e sostegno quando lāadolescente lo richiede.
Quando un figlio si ammala: per approfondire.
Una lettura sicuramente utile su tutti questi temi ĆØ “Quando un figlio si ammala”Ā libro scritto da Paola Scaccabarozzi e Momcilo Jankovic. Il libro ĆØ edito daĀ Franco Angeli edizioni.
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