BOLOGNA – La piccola Nazifa Noor Ahmad, la bambina di nove anni, nata nel villaggio di Cha Bol Bol a circa 80 chilometri da Herat, che da due anni e’ seguita dal Provincial Reconstruction Team italiano (Prt) e curata dal Policlinico S.Orsola-Malpighi di Bologna per una grave forma di linfoma di Hodgkin e’ tornata da qualche giorno in Italia con un volo militare per essere sottoposta ad una serie di esami previsti dal protocollo sanitario che sta seguendo. Di lei si occuparono le cronache quando nel luglio del 2008 la bambina fu portata dai genitori a Camp Vianini, sede del Prt di Herat, per farla visitare dai medici militari, che forniscono assistenza medica alla popolazione. Aveva un grosso rigonfiamento sotto al mento. I medici intuirono subito una patologia grave. Dopo i primi accertamenti fu diagnosticata una grave forma di linfoma di Hodgkin. Vista l’impossibilita’ di curarla in modo adeguato in Afghanistan i militari del Prt con i rappresentanti della cooperazione per lo sviluppo del Ministero degli Esteri, organizzarono un trasferimento d’urgenza in Italia. La direzione sanitaria del Policlinico Bolognese diede disponibilita’ al ricovero nell’oncologia ed ematologia pediatrica. In 19 mesi a Bologna, Nazifa e’ stata sottoposta a chemio-radioterapia e rivalutazioni chirurgiche, ed e’ guarita. Nazifa era ritornata in Afghanistan a marzo, dove l’infermeria del Prt ha continuato a seguirla, con controlli ogni 15 giorni, fino a venerdi’ quando e’ rientrata in Italia, accompagnata dal padre. ”La piccola e’ un altro esempio di come il ‘Sistema Italia’ sia impegnato da anni nella provincia di Herat per il supporto alla popolazione afgana e la ricostruzione e lo sviluppo del Paese” ha spiegato il colonnello Emmanuele Aresu, comandante del Prt e del Primo reggimento artiglieria di montagna della brigata Taurinense. Dalla nascita del Prt di Herat, l’infermeria di Camp Vianini ha fornito assistenza medica a oltre 25.000 persone con una media di 50 visite al giorno.
