La custode di mia sorella

Romanzo molto intenso su un tema difficile e doloroso che dà voce a tutti i protagonisti della vicenda, permettendo al lettore di capire fino in fondo la complessità delle relazioni familiari. Se tutti hanno ragione, come mai non riescono a mettersi d’accordo? Ma soprattutto, com’è possibile che siano tutti così infelici? E’ la storia, raccontata da un impianto narrativo corale che fa parlare a turno i diversi protagonisti della storia, di Anna, tredicenne sana e vivace, che, pur non essendo mai stata malata, ha trascorso gran parte della sua vita in ospedale: questo perché sua sorella maggiore Kate è affetta da una grave forma di leucemia che l’ha colpita in tenera età e si dà il caso che Anna sia stata concepita “ad hoc” con un corredo genetico tale da permetterle di essere un donatore perfetto di sangue, midollo, tessuti per la sorella.
Tuttavia, di fronte all’estrema imposizione di donare un rene a Kate, Anna decide di ribellarsi e fa causa ai suoi genitori: in questo circolo famigliare allargato e dolente, fanno così il loro ingresso anche un avvocato, una tutor ad litem e un giudice. Tutte voci narranti che si uniscono per tentare di dare un senso a una verità che non è mai univoca e a una morale affettiva che non è mai universale. Un romanzo sulle dinamiche familiari, una storia di tanti amori, un apologo sul libero arbitrio. Questo libro è tante cose. All’inizio può perfino suscitare una certa indignazione nei confronti di una posizione presa che pare essere oltre che crudele, anche contro quel senso di solidarietà che soprattutto in famiglia, si immagina scontata. Un libro da leggere anche prima di vedere il film, dal 4 settembre in tutte le sale cinematografiche. Ma occorre farlo con un animo predisposto: non è il solito romanzo lacrimoso. Tocca corde dell’anima, che possono fare molto male. Unica pecca – personalissima opinione – il finale, esageratamente inaspettato, tipicamente americano, nel senso spettacolare del termine, stridente. Una conclusione che sfiora, anche se spesso la vita ci presenta conti altissimi, l’incredibile, in questa storia che, ai giorni nostri, è fin troppo possibile e realistica.

 

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