PARMA – Sapere prima dell?inizio della terapia se un farmaco per la cura del tumore del seno sara? o meno efficace su una determinata paziente: e? possibile scoprendo i marcatori biologici, diversi da paziente a paziente, ed e? quanto ha fatto lo studio condotto in Italia da medici e biologi dell?Azienda ospedaliero – universitaria di Parma e pubblicato sull?ultimo numero del Journal of Clinical Oncology, organo ufficiale della Societa? americana di oncologia clinica. Si avvicina cosi? una delle attuali frontiere della ricerca oncologica, ossia la personalizzazione delle terapie. Lo studio e? stato possibile anche grazie al sostegno della Fondazione Cariparma che, tramite un finanziamento triennale, ha permesso l?acquisto di macchinari indispensabili per le indagini molecolari effettuate e l?ottenimento di borse di studio per biologi e medici coinvolti nel progetto. I professionisti dell?ospedale di Parma hanno individuato i marcatori biologici specifici di ciascuna paziente in grado di predire la risposta a uno dei piu? importanti farmaci utilizzati nel trattamento del carcinoma mammario: il trastuzumab. Questo farmaco e? una immunoglobulina (un anticorpo) che colpisce selettivamente una molecola (c-erbB2) presente sulla membrana cellulare delle cellule neoplastiche. Era gia? noto che esiste una notevole variabilita? tra i diversi pazienti nella risposta al trastuzumab, un farmaco gia? utilizzato in modo selettivo, cioe? solo su un terzo delle donne colpite da tumore al seno. I ricercatori hanno dimostrato per la prima volta che la diversa risposta dei pazienti al farmaco ?e? correlata a particolari polimorfismi (variazioni) a carico di alcuni geni del Dna umano, che possono o meno facilitare l?azione del farmaco. I diversi polimorfismi dei geni coinvolti permettono di distinguere tra pazienti con maggiore o minore probabilita? di rispondere a un trattamento con il trastuzumab ancora prima dell?inizio della terapia. Per riconoscere i polimorfismi dei geni di ciascun paziente e? sufficiente un semplice prelievo di sangue?. La ricerca, eseguita su un campione di 84 pazienti, e? frutto della collaborazione tra l?unita? di Oncologia medica, quella di Malattie infettive ed epatologia e il Laboratorio di genetica molecolare e biotecnologie diagnostiche. I risultati ottenuti dai ricercatori, come e? sottolineato anche dall?editoriale del Journal of Clinical Oncology, ?costituiscono un significativo passo avanti nella realizzazione di terapie oncologiche sempre piu? personalizzate?, un settore oggetto di intensa ricerca da parte dei professionisti dell?unita? Oncologia medica, oltre che per i tumori al seno, anche per altre patologie ad alta incidenza sulla popolazione, come i tumori al polmone e all? intestino.
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