Tumori, nuova tecnologia riduce costi e radiazioni

CATANZARO – Si chiama 3D-CBS ed e’ l’ultima tecnologia per la diagnosi precocissima dei tumori scoperta dal cardiochirurgo calabrese Vincenzo Vigna e dal fisico Dario Crosetto. La nuova tecnologia – i cui termini sono riassunti in un libro ”Prima: la salute” – permette di realizzare apparecchiature in grado di aumentare di oltre 400 volte l’efficienza delle apparecchiature in dotazione negli ospedali, le cosiddette Pet, riducendo di 30 volte le radiazioni necessarie. ”Le tecnologie finora utilizzate per diagnosticare il cancro – affermano Crosetto e Vigna, che lavora al San Matteo di Pavia – come la Tac, la risonanza magnetica, l’ecografia o i raggi infrarossi, hanno tutte il limite di visualizzare l’anatomia del corpo umano basandosi sulla diversa densita’ dei tessuti. E’ necessario un alto numero di cellule cancerogene raggruppate insieme per cambiare la densita’ o la forma dei tessuti in modo abbastanza evidente da poter essere rilevata con questi metodi”. ”La miglior tecnologia in uso – proseguono i due – e’ la Pet, tomografia a emissione di positroni, che fornisce informazioni relative alla localizzazione e alla misurazione della dimensione dei tumori gia’ formati e a uno stadio avanzato. I limiti di questa apparecchiatura riguardano le radiazioni a cui il paziente e’ esposto, la scarsa capacita’ di scoprire piccoli gruppi di cellule cancerogene e  l’eccessivo costo. Partendo dai limiti della Pet nasce la tecnologia innovativa, chiamata 3D-CBS perche’ si tratta di una nuova Pet tridimensionale, e realizzabile con un’apparecchiatura che migliora le caratteristiche delle Pet e delle Tac in uso”. Mettendo a confronto le due tecnologie si notano i miglioramenti della scoperta di Vigna e Crosetto. Con la Pet attuale servono dai 30 ai 90 minuti per ogni esame, mentre con la 3D-CBS ne basterebbero quattro. Il costo per l’esame, attualmente, varia dai duemila ai quattromila dollari e si ridurrebbe a 300-400 dollari. Con la Pet attuale il paziente viene esposto a una dose di radiazioni che va da 1.100 a 1.600 mrem, che si ridurrebbero a 25-45. La 3D-CBS cattura un fotone ogni 25, misurando il minimo metabolismo anomalo, mentre l’attuale apparecchiatura ne cattura uno ogni diecimila. L’attuale Pet, infine, lascia al medico l’interpretazione del metabolismo anomalo solo in base all’annerimento di uno spot sul monitor. La nuova tecnologia, invece, fornisce al medico precise e dettagliate informazioni quantitative. ”La nuova tecnologia – concludono Crosetto e Vigna – non si e’ ancora diffusa perche’ ci sono resistenze da parte delle case farmaceutiche, che si concentrano sulla scoperta di medicine che limitino la dimensione del tumore piuttosto che risolvere il problema delle metastasi, e degli stessi costruttori di Pet, che preferiscono attuare piccoli miglioramenti delle attuali attrezzature piuttosto che grandi innovazioni nel campo della diagnosi medica”.

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