Una partita di calcio contro leucemia e per Parco Sorriso

PERUGIA – Una partita di calcio per vincere la leucemia con madrina l’ attrice Laura Chiatti. E’ l’evento organizzato dal Comitato Chianelli per domenica 23 maggio alle 15 presso lo stadio Renato Curi. Lo scopo e’ raccogliere fondi per completare la realizzazione del Parco del Sorriso, a due passi dal Residence Chianelli che ospita pazienti e relative famiglie del reparto di pediatria e oncoematologia dell’ospedale Santa Maria della Misericordia, guidato dal professore Franco Aversa. Per rendere il parco pienamente fruibile a pazienti e visitatori mancano infatti diversi arredi. Laura Chiatti stamani ha visitato il residence intrattenendosi con i bambini ospitati. Alla conferenza stampa di presentazione dell’ iniziativa ha detto di essersi ”innamorata di tutti” e di essere felice di apportare un contributo attraverso il suo ”sorriso” e per ”la gioia avuta nello stare con loro”. Le squadre che daranno vita al quadrangolare sono la rappresentativa Fiorentina Ex Viola, gli Amici del Perugia, la Nazionale italiana calcio olimpionici (Nico)e la Montemorcino Calcio-Comitato per la vita ”Daniele Chianelli”. ”Da due-tre anni – ha detto il presidente del Montemorcino Stefano Bulletti – cerchiamo di collaborare col Comitato. L’idea nasce direttamente da un gruppo di ragazzi che giocano con noi e molto impegnati nel sociale”. In rappresentanza della Ex Viola e della Nico ha parlato Marco Gori, ex campione di Fiorentina, Perugia, Ascoli e Empoli, sottolineando il livello dei personaggi coinvolti nella quadrangolare. A donare palloni e divise sara’ la Vs Sport di San Sisto. Il professore Aversa ha ringraziato chi, come il Comitato Chianelli, ”mantiene attivo – ha detto – il movimento attorno alla nostra attivita’ scientifica e assistenziale”. Aversa ha sottolineato l’importanza di eventi come quello in programma il 23 maggio: ”Il titolo di un libro realizzato di recente dai ragazzi del Residence – ha ricordato – e’ ‘Non chiedetemi come sto ma ditemi com’e’ fuori’. Cosi’ e’ riassunto il desiderio di chi vive la condizione di malato, che sente che il suo corpo non e’ normale e quindi riscopre il concetto di benessere. I nostri pazienti – ha aggiunto – stanno meglio se vengono a contatto con stimoli provenienti da fuori, con le espressioni della vita che continua, perche’ in essa sperano di reintegrarsi”.

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