ROMA – Il vaccino contro il papilloma virus umano, offerto gratuitamente dalle regioni alle 12enni dal 2008 grazie alla campagna vaccinale promossa dal ministero della Salute, e’ conosciuto e convince le mamme italiane, che chiedono pero’ piu’ informazione. Ma se questo tipo di prevenzione contro i tumori dell’utero ha appena messo piede nel nostro Paese, c’e’ un’altra forma, quale e’ il pap test, diffuso ormai decenni, che stenta ad affermarsi, visto che ancora una donna su tre non lo fa mai. E’ questo il quadro che emerge dal rapporto presentato oggi dall’Osservatorio nazionale sulla salute donna (Onda). – 52% MADRI FAVOREVOLI A VACCINO: Secondo il rapporto oltre la meta’ delle madri di adolescenti tra i 12 e 15 anni ha vaccinato la propria figlia contro il papilloma virus umano (hpv) o pensa di farlo. Il resto e’ contrario al vaccino o ancora in dubbio. C’e’ una diffusa conoscenza del vaccino (84,5%) e della campagna (85,5%), ma ci sono anche conoscenze confuse. Il 40% delle donne ad esempio possiede informazioni corrette sulla trasmissione del virus, ma solo il 41,2% sa che si puo’ prendere anche se si usa il preservativo. Colpisce la fonte delle informazioni: per il 40% delle madri infatti arrivano infatti da tv, giornali e
riviste, per il 14,9% dalla propria asl, mentre solo per il 7,5% dal medico di base e per il 3,1% dal ginecologo. Quanto alla vaccinazione in se’, il 31,4% delle madri non ha ancora deciso, il 16,5% non vuole farla fare alla figlia, il 36,9% pensa di farla fare e il 15,7% ha gia’ vaccinato la figlia. – 1/3 DONNE SENZA PAP TEST: il pap-test, esame di prevenzione rapido e indolore, raccomandato da decenni a tutte le donne, e’ ancora lontano anni luce dalla realta’ di molte di loro, visto che una su tre non vi si sottopone mai. ”Il divario tra nord e sud nella prevenzione e’ ancora profondo – spiega Sergio Pecorelli, membro della commissione ministeriale Prevenzione e screening – anche se la situazione e’ migliorata negli ultimi anni. Se nel nord i programmi di screening con il pap-test interessano il 65% della popolazione, il 92% al centro e il 68% al sud, l’adesione all’invito e’ ancora scarsa. Al sud e’ infatti del 27% contro il 47% del Nord e il 40% del Centro”. Negli ultimi 20 anni comunque la mortalita’ causata dal tumore dell’utero e’ calata di oltre il 50%, passando da 8,6 casi ogni 100mila donne nel 1980 a 3,7 casi ogni 100mila donne nel 2002.
– MARTINI, ABBASSARE PREZZO PER DIFFONDERE VACCINO: Il prezzo del vaccino contro l’hpv ”e’ ancora troppo alto in una fase in cui la sua diffusione non e’ cosi’ capillare a livello regionale tale da permetterne l’abbassamento del prezzo – ha detto il sottosegretario al Welfare, Francesca Martini – E’ questa la direzione in cui bisogna andare, se si vuole implementare la
diffusione di questa forma di prevenzione tra le adolescenti e sviluppare politiche di prevenzione integrata, che affianchino la vaccinazione anti-hpv al pap test”. Quanto all’eventuale ampliamento delle coorti di riferimento per la vaccinazione, Martini ha precisato che il ”sta alle regioni decidere le modalita’ organizzative e l’eventuale allargamento ad altre fasce d’eta’ per la vaccinazione”.
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