ROMA – La rivoluzione dei farmaci ‘intelligenti’ ha gia’ portato a risultati incredibili nella cura delle leucemie, e nei prossimi anni grazie alla scoperta di sempre nuovi difetti del Dna alla base dei tumori del sangue saranno sempre di piu’ quelli curabili con successo.
Le principali innovazioni in questo campo sono state esposte a una platea di quasi 200 ragazzi delle scuole superiori da alcuni esperti riuniti a Roma al museo Maxxi per uno degli incontri promossi dall’Airc per la giornata per la ricerca sul cancro. “Negli ultimi anni la prognosi e’ gia’ cambiata per due leucemie acute e una cronica grazie a farmaci che colpiscono il meccanismo molecolare che scatena il tumore – ha spiegato Robin Foa’ dell’universita’ Sapienza di Roma – nei prossimi dieci anni si faranno altri passi avanti grazie agli studi in corso”.
Foa’ ha portato come esempio quello di un uomo di 89 anni che affetto da una leucemia promielocitica e’ riuscito grazie ai farmaci a sopravviere due anni e mezzo, quando la prognosi tradizionale era di poche settimane.
L’esperto guida una cordata di 6 gruppi di ricerca che stanno andando a caccia di nuove mutazioni genetiche alla base di neoplasie linfoidi: “In pochi mesi abbiamo gia’ avuto qualche risultato interessante – ha affermato – grazie anche all’uso di tecnologie avanzatissime”. Anche nel campo dei tumori solidi l’obiettivo e’ colpire solamente le cellule tumorali: un esempio e’ la ricerca di Alessandro Gianni dell’Istituto nazionale dei Tumori di Milano, che sta creando dei ‘cavalli di Troia’ basati sulle staminali del sangue opportunamente modificate che sono in grado di riconoscere i tumori e indurli a ‘suicidarsi’. “L’oncologo del futuro deve avere vaste conoscenze biomolecolari – ha spiegato Umberto Veronesi – senza la ricerca di base sul Dna non potremo mai andare avanti seriamente nella cura dei tumori”.